Avanti nel vuoto – Di Carlo Codazzi

In Primo Piano

L’ultima partita disputata dall’Inter è stata quella con i bulgari del Ludogorets, nel match di ritorno dei 16emi di Europa League, ed è terminata con il successo nerazzurro per 2 a 1. Con questa vittoria (all’andata a Razgrad finì 2 a 0 per i nostri), ottenuta grazie alle reti di Biraghi e Lukaku, nel Meazza deserto, la “Beneamata” si è qualificata per gli Ottavi di Finale del secondo torneo continentale d’Europa che la vedranno opposta agli spagnoli del Getafe.
Abbiamo atteso un po’ per scrivere il nostro approfondimento perché, da Inter-Ludogorets, la situazione nel nostro Paese è peggiorata, giorno dopo giorno, per via della diffusione dell’epidemia del tristemente noto “Corona virus” o “Covid-19” (per utilizzare una definizione più scientifica). Una situazione d’emergenza che ci ha tolto la voglia di scrivere o parlare di Calcio di fronte a uno scenario che pare complicarsi quotidianamente.

“Avanti nel vuoto” è il titolo di questo approfondimento perché, in effetti, l’Inter battendo il Ludogorets è avanzata nel nulla di un Meazza completamente vuoto e nel nulla di una stagione calcistica che va perdendo via via di significato. Il nulla, il vuoto, stanno prendendo il sopravvento mentre la ”normalità” evapora. Siamo un po’ storditi da appelli che, a volte, paiono contrastanti e producono dubbi, incertezze, ma una certezza c’è: il virus si propaga velocemente e mette apprensione.
L’emergenza virus sta paralizzando vari settori del Paese e ha inevitabilmente colpito anche lo sport. Il Campionato ha subito il rinvio di diverse partite cui si somma lo stop alle Semifinali di Coppa Italia. Il virus si sta diffondendo anche nel resto del nostro continente e si va propagando velocemente in tutto il pianeta. Dubbi persino sulla possibilità di dare luogo alle Olimpiadi previste in estate a Tokyo e di poter dare il via, nel prossimo mese di giugno, ai Campionati Europei di Calcio.
In tutto questo mare di incertezza, il governo del Calcio italiano si è adeguato alla sensazione del nulla mostrandosi più vuoto di un “buco nero” dello spazio. Decisioni prese, poi rinnegate, un caos totale in cui parevano prevalere gli interessi di bottega rispetto alla salute pubblica. Uno spettacolo miserabile che ha rivelato la miseria di alcuni personaggi. In questo quadro deprimente anche Presidente Zhang ha perso la proverbiale pazienza dei cinesi che, ci tramandano gli antichi, si siedono in riva al fiume per pazientemente attendere che la corrente faccia apparire sulle acque il cadavere del nemico. Il nostro Presidente non si è recato al fiume, ma ha attaccato direttamente il suo nemico (leggi il Presidente della Lega Calcio) etichettandolo con l’aggettivo “pagliaccio” richiamando l’attenzione sulla tutela della salute pubblica che veniva messa a serio rischio dalla disputa di partite di Campionato a porte aperte.

Il duro attacco di Zhang è stato provocato dal repentino cambio di disposizione della Lega che, in un primo tempo, aveva deciso per la disputa a porte chiuse dei match della 26^ giornata da disputarsi nelle regioni a rischio con #JuveInter fissata alle 20:45 di domenica 1 marzo. Invece, a poche ore dall’inizio del primo match, la Lega ha cambiato tutto senza interrogare le componenti interessate piazzando il “Derby d’Italia” a porte aperte nella serata di lunedì 2 marzo. Il Presidente interista ha subito un deferimento per il suo sfogo pubblico, ma l’Inter ha tenuto duro e non ha cambiato linea richiamando anche l’attenzione sul fatto che le nome federali prevederebbero il recupero delle partite in ordine di calendario. Insomma, prima di Juve-Inter si sarebbe dovuto recuperare la partita #InterSampdoria

Altro caos con le decisioni che si sono accavallate riguardo la disputa delle Semifinali di ritorno di Coppa Italia, poi rinviate a data da destinarsi, con De Laurentis a far valere le proprie ragioni (42.000 biglietti venduti per la Semifinale di ritorno e conseguente danno economico per l’eventuale rimborso) per non disputare #NapoliInter a porte chiuse.

Protagonista negativo pure il Presidente laziale Lotito che ha creato difficoltà di calendario all’Atalanta, impegnata in Champions League, per la data di recupero di #AtalantaLazio.
Business, soldi, interessi di bottega innanzi a tutto con la Juve spaventata dall’idea di dover fronteggiare la rabbia di abbonati e acquirenti dei biglietti di #JuveInter. Il sospetto dello zampino di Agnelli nel cambio di rotta della Lega, capitanata da Paolo Dal Pino, si è fatto strada in parte dell’opinione pubblica sportiva e degli addetti ai lavori.

In tutto ciò, il popolo interista ha lodato Steven Zhang che ha mostrato i muscoli, fatto inedito da quando è il numero uno del’Inter. Il giovane Zhang è stato l’unico a porre al centro la salute pubblica e per questo non ci sentiamo di biasimare il suo attacco frontale al Presidente di Lega. Alla fine i vari contendenti hanno optato per una tregua che ha portato alla decisione di disputare a porte chiuse (in osservanza delle disposizioni governative), tra domenica 8 e lunedì 9 marzo, il recupero delle gare mancanti della 26^ giornata di serie A. #JuventusInter si giocherà domenica 8 marzo alle ore 20:45, mentre nulla è dato sapere riguardo il recupero di #InterSampdoria.

Quanto mostrato dal sistema Calcio italiano ci ha fatto avvertire sempre più la sensazione di vuoto, del nulla, perché il business e gli interessi di parte sono il nulla assoluto di fronte a perdite di vite umane e di fronte a persone che si ammalano. Le situazioni di emergenza rivelano sempre, purtroppo, la miseria di alcuni, ma per fortuna non sono maggioranza. C’è chi mette a rischio la propria salute per soccorrere i contagiati, vale a dire tutti coloro che prestano la loro preziosissima, indispensabile, stressante, massacrante, encomiabile opera nelle strutture mediche e ospedaliere.

Tralasciamo il nulla del palazzo del Calcio per ritornare al vuoto di San Siro che ha avvolto la vittoria dell’Inter sul Ludogorets. Un match surreale che assomigliava tanto alla sgambatina di metà settimana.

I nostri ragazzi hanno badato a non sciupare troppe energie e a non incappare in infortuni. Qualche apprensione nel momento in cui i bulgari sono passati in vantaggio (grazie a un fallo non rilevato su Diego Godín), ma l’Inter ha subito rimesso le cose a posto pareggiando con un tiro cross di Biraghi deviato nella propria porta da Terziev. Nell’occasione abbiamo annotato l’assist di Eriksen che non ha particolarmente brillato preoccupato più di mettere benzina nel proprio motore che altro. Poco dopo è arrivato il sorpasso nerazzurro con il rocambolesco goal di “Big Rom” che ha segnato ri-colpendo di testa, da sdraiato, la sfera che aveva precedentemente incornato e che il portiere avversario aveva ribattuto. Molto vivace Sanchez che ha fornito a Lukaku l’assist per il raddoppio dell’Inter e, nella ripresa, ha colpito la traversa con un fendente scagliato di sinistro dalla distanza. Un legno colpito, nel secondo tempo, anche da “Big Rom” che ha sciupato, all’alba della gara, un’occasione clamorosa solo davanti a Dejan Iliev che è riuscito a deviargli la conclusione a botta sicura.

Segnali positivi dagli esperimenti tattici praticati dal mister Antonio Conte, che, nel secondo parziale, ha provato la difesa a 3 e mezzo tanto cara al suo predecessore (Luciano Spalletti) abbozzando un 4-4-2 che vedeva Eriksen partire da sinistra, in fase offensiva, per poi accentrarsi dietro alle due punte.

Prossima fermata, dunque, all’“Allianz Stadium” di Torino per sfidare la corazzata di Sua Maestà CR7. Vedremo se Conte proverà a liberare il talento del “Principe” danese o se opterà, come pare più che probabile, per il collaudato 3-5-2 con Vecino a fare legna in mezzo assieme a Barella e Brozović play. Si giocherà con gli spalti deserti come l’emergenza virus impone. Chi vincerà avanzerà nel vuoto verso lo scudetto, traguardo ambito, ma vistosamente sbiadito dal Covid-19. In realtà è lui l’avversario da battere per avanzare davvero, per riprendere tutti quanti il nostro cammino e non avanzare nel nulla e non precipitare nel vuoto di un’esistenza smarrita.

(La foto in apertura di servizio è di Mattia Ozbot)
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