Barcellona 2 Inter 0: prendere atto e ripartire – Di Nicola Amoretti

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Una sconfitta al Camp Nou era più che prevedibile; il momento di forma dei nerazzurri, sia in Campionato, sia in Champions League, aveva creato tutti i presupposti per cercare di fare il “miracolo” in terra spagnola, ma bisogna prendere coscienza di più cose: il Barcellona è una squadra nettamente più forte dell’Inter, la superiorità tecnica è evidente, la rosa nel suo complesso è più forte e l’esperienza europea dei singoli ha giocato un ruolo importante. In verità, quindi, niente sorprese, nulla di nuovo, ma qualcuno era già pronto ad affermare che l’Inter doveva andare a fare la partita in casa loro, a esprimere un Calcio pulito e propositivo per 95 minuti e altre fantasie simili… Magari costoro erano gli stessi che l’anno scorso, quando l’Inter era prima in classifica, credevano veramente a una concreta possibilità di vittoria del Campionato.

Sappiamo tutti (noi cuori nerazzurri in primis) che il Calcio è imprevedibile e può accadere di tutto. L’impresa del 20 maggio a Roma ne è la prova, e proprio per il valore di quell’impresa, tutti gli sforzi fatti non vanno resi vani, ed è per tutto questo che mercoledì sera l’Inter ha fatto la propria dignitosa partita ed è uscita a testa alta.

Buoni i primi dieci minuti del primo tempo e l’inizio del secondo tempo, ma durante il resto della partita si è visto qual era la squadra più forte. Oltre alla supremazia catalana, le occasioni non sfruttate e una quantità esagerata di errori tecnici (soprattutto in uscita) hanno segnato la partita e il risultato finale.

Si esce a testa alta da una partita difficilissima, prendendo atto delle potenzialità proprie e degli avversari. Si pensa subito a un altro impegno molto difficile, quello di lunedì sera contro la Lazio; consci delle nostre potenzialità e del fatto che questa sconfitta può ma non deve, in nessun caso, condizionare le prossime partite.

(La foto in apertura di Marcelo Brozović è di Mattia Ozbot)

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Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.