Nelle corse dei cavalli si può vincere “per una narice”, nel Calcio per un solo goal in più o in meno. Eppure, si è fatto il proprio dovere: tanto impegno, tanto sudore, tante partite vinte, alcune perse, altre pareggiate e si arriva lì, punto a punto… la differenza la fa quel solo pallone che è (o non è) entrato nella rete. Negli sport motoristici il tempo e lo spazio a volte sembrano essere annullati: chi si ricorda quel duello di un tempo di Valentino Rossi? A un certo punto “Il Dottore” effettuò l’ennesimo sorpasso, ma, guardando e riguardando le immagini, non si capisce da dove sia passato: di spazio tra una moto e l’altra non ce n’era. Proprio come se (in un secondo, in un solo secondo) Rossi si fosse “smaterializzato”, per riapparire davanti all’avversario. Poi, vi sono gare dove anche la “scorrettezza”, l’accordo tra gli avversari viene tollerato, come nel Palio di Siena. Fa male ma è tollerato, anche perché una volta lo fa questa fazione e una volta l’altra, quindi, diviene quasi come una “regola” del giuoco.
I tifosi dovrebbero capirlo. Gli atleti dovrebbero capirlo. Le mogli, le fidanzate, dei giocatori e di tutti gli sportivi dovrebbero capirlo.
A volte i giocatori hanno dato tutto, arrivano in fondo, ma c’è qualcosa che va bene per l’altro e male per la loro squadra. Così si arriva secondi o terzi, quando si è stati a un istante dalla vittoria, magari dal trionfo. Questione anche di particolari: su un campo piove e sull’altro no; l’ultimo match è contro una squadra che deve salvarsi dalla retrocessione (quindi aggressiva o chiusa in una trincea impenetrabile se le basta un solo punto), mentre l’avversaria incontra una squadra appagata dalla propria stagione sportiva; infortuni e malesseri si sono accaniti sui giocatori più determinanti; l’arbitro fa un errore, oppure, non lo fa. Sono anche queste le cose che possono determinare la vittoria o la sconfitta, ma queste cose, analizzate “col senno di poi”, possono accadere non solo nelle ultime giornate, ma una settimana prima o qualche mese prima. Attenzione, però, c’è situazione e situazione, ecco perché abbiamo scritto anche che: “Gli atleti dovrebbero capirlo. Le mogli, le fidanzate, dei giocatori e di tutti gli sportivi dovrebbero capirlo.”.
L’Inter perse lo scudetto nel 2002 anche per la troppa presenza (influente) di fidanzatine e mogli, per tutta la stagione e, specialmente, nei giorni precedenti l’ultima partita e durante la trasferta a Roma contro la Lazio, nell’ultima giornata, quella “fatale”. Troppo, forse, anche lo “Champagne”, che può essere concesso dopo, ma non prima d’essere sul gradino più alto del podio. Si festeggia dopo. Nella stessa stagione, però, forse vi fu qualcosa di poco chiaro, come in altre esperienze più conosciute, ma quell’anno bastava fare da se e non si è fatto. Quell’anno bastavano i particolari, ma non li si è curati.
Quanto accaduto quest’anno nella MotoGP a Valentino Rossi lascia davvero perplessi. Siamo stati all’EICMA di Milano (il Salone del Motociclo) e quando abbiamo visitato lo stand della Yamaha ci siamo diretti verso quell’assembramento di persone e di appassionati attorno alle due moto che hanno dominato il Campionato 2015: quella del Campione, del vero Campione, Valentino Rossi, e quella del vincitore: Jorge Lorenzo. La moto del vincitore appariva quasi nascosta, sovrastata da quella del pilota italiano. Ci siamo soffermati sui particolari (che nemmeno le invadenti luci degli stand riuscivano ad abbagliare): le scritte, i dettagli tecnici, gli adesivi con i personaggi… e davvero ci ha pervaso uno stato di serenità e una piccola lacrima ci ha colti di sorpresa. Abbiamo sorriso dolcemente pensando alla pochezza di iscrivere il proprio nome in un Albo d’Oro così, come è accaduto a Lorenzo. Sì, molte gare vinte, così come l’avversario (fatto il proprio dovere, dimostrato il proprio valore…), ma, poi, un epilogo mediocre. Davvero, ma che gioia si può avere a vincere così?
Fieri di essere italiani e di non mettere le olive verdi nell’aranciata, un po’ di sincera compassione per chi ha vinto, molta stima per chi è arrivato secondo. Questione di particolari… “Il Dottore” ha effettuato l’ennesimo sorpasso.