Gli anni del “Sergente di ferro”.

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Della Grande Inter degli Anni Sessanta, quella presieduta da Angelo Moratti, costruita da Italo Allodi, allenata da Helenio Herrera e capitanata da Armando Picchi, si è scritto molto. I nomi dei protagonisti di quella squadra sono nella memoria di tutti, anche di chi per ragioni anagrafiche non ha avuto la fortuna e il privilegio di vederli giocare.

Qualche decennio dopo il Calcio diventa fenomeno sociale e, poi, ai giorni nostri, di costume. Oggi di pubblicazioni sui giocatori ne troviamo una nuova praticamente ogni giorno, non solo nelle librerie specializzate ma anche nelle edicole, nelle cartolerie o allegate ai quotidiani.

Tra le fotografie in bianco e nero di allora e quelle in altissima definizione ritoccate al computer di oggi, però, ce ne sono altre che ritraggono calciatori che non hanno alzato Coppe dei Campioni e Intercontinentali né hanno guadagnato i milioni di euro dei loro colleghi attuali, ma anch’essi hanno onorato la maglia nerazzurra contribuendo a scrivere la nostra storia e, ciò che più conta, a riempire la bacheca per la gioia dei tifosi interisti di tutto il mondo.

L’hanno ribattezzata “Inter operaia” perché ad animarla erano sudore e spirito di sacrificio. Pochi fronzoli e tanta sostanza. È stata questa squadra ad accompagnare l’adolescenza di Gaudenzio Anselmetti, all’epoca giovane studente prima liceale e poi universitario di un piccolo paese piemontese popolato per lo più da juventini, e ora scrittore di “L’INTER DEL MIO CUORE – L’INDIMENTICABILE QUINQUENNIO DI EUGENIO BERSELLINI” (Il Flabello Editore – 2012). Ne facevano parte tra gli altri, senza ovviamente nulla togliere a chi per ragioni di spazio non possiamo citare, in rigoroso ordine alfabetico: Altobelli, Beccalossi, Bini, Bordon, Canuti, Marini, Oriali… Oltre naturalmente a Carlo Muraro, il preferito in assoluto dell’Autore. Questo libro ci racconta con estrema precisione e ricchezza di particolari gli anni che, sotto la severa ma anche paterna guida del “Sergente di ferro” Eugenio Bersellini, trasformarono un gruppo di ragazzi promettenti nell’ultima squadra tutta italiana capace di conquistare lo scudetto, ma non solo. Prendendo spunto dalle gesta degli idoli della domenica (sì, perché a quei tempi lo “spezzatino” era solo un gustoso secondo a base di carne e gli anticipi si disputavano solo in vista di importanti impegni europei, e non per arricchire le pay-tv) ci narra episodi a volte toccanti della sua vita, sempre con il Calcio a fare da filo da conduttore delle vicende. Leggendo queste pagine e sfogliandone le pagine con le fotografie emergono la competenza, la sensibilità e la passione di uno sportivo vero che, pur avendo recentemente spento le cinquantuno candeline, in alcune immagini scattate insieme alle vecchie glorie o nella sala Coppe della sua squadra del cuore sembra ritornare quello della sua spensierata giovinezza vissuta al fianco di un’Inter troppo spesso trascurata, ma capace come ogni altra di emozionare chi ne ha vissuto l’epopea.

APPIANO GENTILE  1979  DFP/LIVERANI ENRICO BERSELLINI EUGENIO CON ONESTIAPPIANO GENTILE  1979  DFP/LIVERANI ENRICO BERSELLINI EUGENIO CON ONESTI1979  DFP/LIVERANI ENRICO BERSELLINI EUGENIO PALLEGGIA IN ALLENAMENTO1979  DFP/LIVERANI ENRICO BERSELLINI EUGENIO IN ALLENAMENTO CON CAPPELLINO