Icardi, un colpo di spugna e Gasperini non c’è più

Together Inter Milano

Icardi, un colpo di spugna e Gasperini non c’è più – Sono bastati 27’ a Mauro Icardi per togliere a tutto il mondo l’illusione di assistere a una sfida tra contendenti alla pari. Tre reti: al 17’, al 24’ (su calcio di rigore) e, appunto, al 27’. Al terzo goal del Capitano dell’Inter, pare (fonte Mediaset dal campo, riferita ai colleghi all’intervallo), che Gasperini non abbia più proferito parola. E meno male, perché, poi, sempre nel primo tempo, sono arrivati anche i goal di Banega (al 31’ e al 34’). Certo, il merito va diviso con i compagni di squadra e, specialmente, con l’artefice di questo e dei precedenti successi sul campo: Stefano Pioli. Il pubblico presente (quasi 60.000 spettatori) era la dimostrazione di quanto il popolo interista stia dando fiducia a questo gruppo e alla società Suning. E poi, questo è ancora più bello, tutti tifavano. Come ai vecchi tempi… E, ancora… sembra pace fatta tra la Curva Nord e Maurito, applaudito alla sua uscita dal campo. Era la settimana dell’anniversario (9 Marzo 1908 – 9 Marzo 2017), 109 anni storia meravigliosa. Così recitava lo striscione esposto dalla Curva Nord: “…HAI RESO LA MIA VITA BELLA DA MORIRE…”. Non si poteva festeggiare meglio.

Volendo cogliere qualcosa di tecnico che possa avere danneggiato l’Atalanta, effettivamente, c’era un rigore a favore dei bergamaschi, ancora sullo 0 a 0 e l’assenza di Andrea Masiello (squalificato) nella retroguardia ha un po’ ha influito, ma il risultato così netto non può essere attribuito solo a questa assenza e all’episodio citato. Il 7 a 1 finale è da indigestione, quasi, anzi, senz’altro troppo, trattandosi di una sfida tra “quelle che stanno dietro”, squadre che speravano ancora nella Champions League, ma, in verità, attualmente, stanno lottando ancora per un posto in Uefa Europa League. Il cammino è ancora lungo, ma quanto sta accadendo attorno alla squadra nerazzurra, lo ripetiamo, è assolutamente positivo. Non mollare mai! MILANO SIAMO NOI!

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it