Il pagellone nerazzurro di Inter-Rapid Vienna – Di Nicola Amoretti

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Con le quattro reti rifilate al Rapid Vienna, i nerazzurri di Spalletti si portano a casa il Sedicesimo di Finale in bello stile e con tanti goal. Non c’è neanche il tempo per festeggiare che già si deve pensare alla Fiorentina, partita importantissima che andrà in scena domenica sera a Firenze.

Handanović 6: si annoia molto, spesso durante la partita fa esercizi di riscaldamento ed è chiamato in causa una sola volta, nel secondo tempo, con un tiro poco insidioso.

Cédric 6: non brillante né in fase offensiva, né in fase difensiva; porta a casa il “compitino”. Se vuole scalare la scala gerarchica deve dimostrare di più; queste occasioni vanno sfruttate al meglio, perché peseranno sulla decisione riguardante il suo eventuale riscatto.

Ranocchia 7: la coppia centrale titolare non gli permette di giocare praticamente mai (soprattutto se la prima riserva dei due difensori centrali è Miranda). Nonostante il poco minutaggio, ha sempre dimostrato di essere disponibile, e non si è mai sentita nessuna lamentela. Segna il 2 a 0 che chiude i conti, al volo e in bello stile. L’esultanza spassionata è la prova di quanto abbia a cuore questi colori.

Škriniar 7: come al solito non fa passare niente, nemmeno l’aria. Ormai ci ha abituato a prestazioni talmente positive che sono diventate la normalità. Datecelo e non ci accorgeremo di lui; toglietecelo e sentiremo nettamente la sua assenza.

Asamoah 6: prende la solita ammonizione nei primi minuti (14’ del primo tempo), che lo obbliga a giocare sulle punte per i restanti 75 minuti. A parte qualche tocco sbagliato, in fase di impostazione, è sempre ordinato e intelligente.

Brozović 6: in fase calante per quel che riguarda il palleggio. Viene schermato bene dagli avversari, ma riesce comunque a far girare la squadra in qualche occasione.

Vecino 6: apre le danze con una bella conclusione in “rasoiata”, che fa respirare un po’ tutti. Per il resto della partita non si fa notare molto.

Perišić 7,5: migliore in campo di ieri sera. Segna un goal bellissimo: accelera centralmente, salta il portiere e infila il pallone in rete con uno scavetto dolcissimo, mandando al bar due difensori del Rapid. Provvede all’assist per il goal di Politano, ma oltre a questi due “bonus”, si evidenzia la voglia di dimostrare il suo valore che si era messa in discussione solo qualche settimana fa.

Nainggolan 7: palleggia bene sia nella trequarti avversaria, sia in quella dell’Inter, rispettivamente creando spazi in attacco e facendo respirare in fase di possesso. Tanta “garra charrua” e voglia di fare. Molto bene.

Candreva 5,5: fornisce l’assist per il goal di Perišić, ma sbaglia due goal a porta praticamente spalancata. Il primo di questi due errori, per sua fortuna e di tutta l’Inter, finisce in rete grazie all’eventuale tap-in di Vecino. Ci vuole sicuramente di più da parte di questo giocatore che continuiamo a stimare.

Martìnez 6,5: va in bianco come contro la Sampdoria, ma si spende tanto per pressare e per aiutare il centrocampo. Come ho sottolineato nell’ultimo pagellone, il lavoro della punta che fa tante sponde non sembrerebbe il suo; invece, contrariamente a ciò che possono far apparire le sue caratteristiche fisiche, questo tipo di giocate gli vengono spesso e volentieri molto bene.  

Politano 6,5: nota di merito per l’ex Sassuolo, che entra nel tabellino dei marcatori. Non andava a segno dal 3 novembre scorso contro il Genoa; ora che manca Icardi servono sicuramente più marcatori e lui è indubbiamente uno dei più indicati.

Borja Valero 6
Miranda 6

Spalletti 7: ammettiamolo, la scelta di far partire Ranocchia (poi dimostratasi vincente) titolare ha sorpreso tutti. Ma chi può essere più adatto a prendere una decisione simile, se non chi sta più vicino di tutti alla squadra? Molto bene la gestione del gruppo, il tenere tutti all’erta e bene anche i cambi, atti a far respirare Brozović, Škriniar e Martìnez in vista della sfida coi Viola.

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Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.