Juve: i motivi dei perché – Di Pierluigi Arcidiacono

Calcio

Juve: i motivi dei perché – Potremmo scrivere pagine e pagine… Desideriamo, però, sunteggiare. Tutti parlano e spiegano i propri motivi, “la Juve ruba” – si dice genericamente – e la si battezza: “Rubentus”. Ma è sempre stato così, oppure, no? Ed è vero? Il problema c’è, chi lo nega come ha sempre fatto Giampiero Mughini o è in malafede o è ottuso. Nel suo caso vogliamo pensare che sia semplicemente un po’ “offuscato” dal grande amore per questa squadra. Questo si deve riconoscere (o almeno concedere) anche ai Bianconeri. La Storia ci racconta molti episodi, dagli Anni ’60 sino al 1998, dal 2001/2002 al 2005/2006 e sino a oggi. Proviamo a non essere “partigiani” e facciamo un solo esempio che non riguarda la rivalità con l’Inter: il goal di Muntari (Milan) nel 2012… “Guardami negli occhi Gigi! Perché non l’hai detto?”, urlò in diretta Mauro Suma. Ah, il Milan giocava in dieci… Ecco, solo un coglione può affermare che quello non fosse goal e solo un incompetente può sostenere che quell’episodio non fu determinante per lo “sprint” finale, perché nel Calcio non si può ragionare “con il senno di poi”: un rigore dato nel primo tempo non ha lo stesso valore di uno assegnato nel secondo e quest’ultimo non ha la stessa importanza di uno dato al 90’, il “peso” è diverso. Così, allo stesso modo, persa una partita (o vinta), le motivazioni psicologiche possono notevolmente cambiare. E di conseguenza i risultati.

Da qui la prima verità: non è per nulla vero che gli “episodi” non siano importanti o “determinanti” (come ha sostenuto anche Roberto Mancini). Lo sono eccome.

L’altra stupidità espressa da tutti è che “gli episodi si compensano”. Una baggianata tremenda, chiedetelo a chi giochi per una vita intera nelle compagini di livello “inferiore”: se affronti “le grandi” la disparità di giudizio ci sarà sempre, c’è tra squadra e squadra e c’è tra giocatore e giocatore. Ci sono i “pupilli” come Totti (su lui è sempre fallo) e ci sono i “protetti” come Chiellini (lui non fa mai fallo). Elisabetta Canalis (quando era la fidanzata di Christian Vieri) sosteneva, addirittura, che vi fosse disparità anche tra fisico e fisico: “Siccome Bobo e grosso, sembra che non sia mai fallo”…

Ma un’altra verità che emerge studiando partita per partita è che, dato per vero che gli “episodi” non si compensino per nulla, questo, con la Juventus non accade nella maniera più assoluta. Gli episodi che la favoriscono e sfavoriscono le altre squadre loro rivali sono: 1) Assoluti 2) Evidenti 3) Numerosi 4) Nello stesso torneo(se non, addirittura, nella stessa partita. La cosa che incuriosisce (o insospettisce?) che ciò avvenga sotto gli occhi di tutti e non solo in Campionati dove si lotta punto a punto (ad esempio il 2001/2002), ma anche in Campionati come quello in corso dove è evidente, come in quelli del recente passato, che la Juve (oltre a giocare un bel Calcio) sia nettamente più forte delle inseguitrici. La Roma (l’abbiamo sperimentato direttamente) ama più parlare a sproposito (vedi De Rossi) che mettere giù la testa per vincere. Il Napoli fa i fuochi d’artificio (tipo Harlem Globetrotters nella Pallacanestro), ma poi, sul finale di stagione, si sgonfia e rimane con il culo per terra.

Proseguiamo… Nostro Signore ha certamente altro cui pensare, lo scomodiamo solo per citare la frase: “La verità vi renderà liberi”. Naturalmente Gesù intendeva una Verità precisa, non una “qualsiasi” verità, ma questo insegnamento dovrebbe essere applicato anche in questo mondo, anche e sino alle faccende più banali. Citiamo anche un personaggio più fantasioso e misterioso, ma molto affascinante: Mago Merlino. Da lui l’insegnamento che: “Ogni bugia, anche la più piccola, uccide un pezzetto del mondo”… Perché queste citazioni? Semplice. Tutti gli episodi avvenuti in oltre 50 anni non sono mai stati riconosciuti. Mai una volta che si sia chiesto scusa, mai una vota che guardando una moviola si sia detto: “Mi dispiace, ho sbagliato” (l’arbitro), oppure, “Ci scusiamo, non era nostra intenzione danneggiarvi” (gli uomini della Juventus)… Mai! Anzi, di fronte a sentenze ufficiali, si costruisce uno stadio e si ostentano gli scudetti revocati. Altro che liberi, sono “schiavi” della loro stessa superbia. E la superbia, così come la bugia, è un peccato.

Infine, tra i tanti “parolai” (che si fanno chiamare giornalisti e, di conseguenza – ritenuti esperti e fonte di verità, condizionano anche il pensiero degli appassionati) c’è qualcuno (cavoli c’è davvero!) che ha sostenuto che “d’altronde, nel periodo Mancini-Mourinho (2005-2010) anche l’Inter è stata “protetta”. Qualche episodio naturalmente c’è, abbiamo detto di come “le grandi” godano di certi benefici. Ma vogliamo ricordare che su 5 scudetti vinti da quell’Inter: uno è stato vinto “a tavolino” e due all’ultima giornata (compreso quello del “Triplete”). Nel 2010 l’Inter pareggiò in casa 0 a 0 con la Sampdoria, dopo aver giocato in 9 dal 38’ del primo tempo. Furono solo due “episodi” di quella partita, il Campionato lo decise la forza del Capitano Javier Zavier Zanetti a Siena, all’ultima giornata (il goal fu di Diego Milito).

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it