La “macchina” umana non ha limiti

Fuori Campo

Nel gioco del Calcio, come in altre realtà sportive, molto spesso l’età viene considerata un fattore limitante alla prestazione dell’atleta. Il mio pensiero non fa, però, riferimento alle attività nelle quali l’essere umano coinvolto in una determinata prestazione sportiva guida, per esempio, autovetture. Oppure deve fare leva su capacità neurogene e di concentrazione come accade in sport quali: il Golf, il Tiro con l’arco o in quelle attività per le quali l’efficienza muscolare non è fondamentale. In attività come il Calcio, oggigiorno, nelle squadre vengono favoriti gli inserimenti di giocatori molto giovani con caratteristiche fisiche determinanti ai fini tecnico tattici. Ma è proprio vero che esiste un limite di età superato il quale l’atleta non può più garantire una prestazione sportiva di qualità? Come è possibile che siano ormai all’ordine del giorno situazioni nelle quali un calciatore di circa 24 anni a metà partita non riesce già più a reggere il confronto con un avversario che gli ha rubato il pallone a centrocampo? Il nostro caro amico Salvatore La Viola, classe 1964, milanese ci ha dimostrato che forse le cose non stanno proprio così e che il vero impegno, l’amore per lo sport, accompagnati da dedizione e sacrificio consenteno al corpo umano di protrarre sforzi di lunga durata nel tempo con costanza e caparbietà.

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Salvatore ha partecipato all’ultima edizione della competizione sportiva di Triathlon che ogni anno si svolge sull’isola di Kailua-Kona. Si tratta dell’Ironman. Lui aveva già preso parte per ben 12 volte ad altri Iroman e questo gli ha permesso di essere sorteggiato per partecipare al Mondiale professionisti. Ironman richiede un impegno muscolare di circa 8 ore ai professionisti (14 a lui). Per chi mastica qualcosina di sport non è difficile immaginare che all’atleta viene richiesto uno sforzo non indifferente che assolutamente non ha nulla a che vedere con una partita di pallone che pur risultando sempre impegnativa non così “onerosa” dal punto di vista dello sfinimento fisico.

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Il corpo umano è in grado di rispondere a stimoli che codificano determinati comportamenti e questo avviene a qualsiasi età. È palese che con il trascorrere degli anni l’efficienza motoria e il rendimento possono avere fasi di declino ma se una persona che ha superato i 50 anni porta dignitosamente a termine una competizione veramente faticosa sotto ogni punto di vista perchè dei ragazzi giovanissimi impegnati in una attività aerobica anaerobica alternata di 90 minuti hanno simili cali di rendimento e spesso già dopo una gara giocata si necessita il turn over? La risposta è da cercare tra le parole “motivazione”, “preparazione” e “stato di forma motivazionale” anche se personalmente io aggiungerei il termine “attaccamento alla maglia”… Senza fare nomi importanti credo che qualcuno, ancora oggi, in campo possa dare spettacolo e non parliamo di ragazzini. Intanto, bravo Salvatore e ancora complimenti. Grazie per come, con tanto impegno, porti a spasso per il mondo i colori della nostra bandiera Tricolore. In futuro pubblicheremo proprio le parole di Salvatore La Viola che dimostreranno quanto sia forte il suo amore per lo sport.

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Roberta Santoro
Roberta Santoro
Roberta Santoro, dottoressa in Scienza dello Sport è specializzata in Marketing Organizzazione e Sociologia dello Sport. Attualmente svolge la professione di Personal Trainer. Da bambina praticava l’Atletica Leggera correndo i 100 metri, ma i suoi tempi non erano dare record e, quindi, si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio di Como. Appassionata di Calcio si è dedicata anche all’arbitraggio di questo sport. Ama il Calcio e naturalmente è interista.