L’ipocrisia di chi ci chiama: “CARTONATI” – Di Nicola Amoretti

Fuori Campo In Primo Piano

“Cartonato” è un appellativo che, chi sia interista, se lo è sentito dire almeno una volta nella vita dai tifosi di altre squadre, soprattutto da quelli juventini e milanisti.
Ovviamente si riferiscono allo scudetto della stagione 2005/2006, assegnato all’Inter a tavolino dopo gli scandali di “Calciopoli”, una piaga che perseguita il movimento calcistico italiano ancora oggi e lo farà per ancora per molto tempo (se non per sempre), poiché cicatrici simili, per un sistema e una Federazione di importanza internazionale, sono impossibili da rimarginare.

Insomma, per farla breve, la Juventus arrivò prima a 91 punti, con il Milan secondo a quota 88 punti e l’Inter terza a 76 punti. Dopo lo scandalo, la Juventus ebbe la giusta punizione di essere relegata direttamente in Serie B, senza diritto al titolo.
Di conseguenza l’avrebbe dovuto vincere il Milan, giusto? Sbagliato, considerando che ai “cugini” rossoneri (che se ci fate caso sono sempre un po’ scettici quando si parla di questo argomento, quasi si nascondono) sono stati sottratti 30 punti, scendendo così in terza posizione a quota 58 punti.
Dunque, il Campionato è stato assegnato all’Inter, essendo balzata in prima posizione senza penalizzazioni, poiché non colpevole di illeciti sportivi.

Ma com’è possibile che l’appellativo “cartonato” si ostina a risuonare nelle orecchie degli interisti e a uscire dalle bocche degli altri tifosi? Il motivo è semplice: si tratta di ipocrisia, per lo più di timbro italiano, che spesso si contraddistingue. Perché siamo abituati a non prenderci mai le nostre responsabilità e, anzi, a “incolpare” chi magari sta in silenzio, seppur innocente.
Quel che dà più fastidio, però, è la “spocchiosità” di chi è colpevole davanti alla Legge e persiste a “perculare” gli altri, gli innocenti. Una “spocchiosità” di chi, anziché cercare di parlare il meno possibile di questa storia, di vergognarsene, la tira fuori come sfottò. Come se fosse un vanto essere stati puniti e penalizzati dai giudici sportivi e come se fosse un disonore aver vinto un Campionato – seppur da terzi – onestamente.

Ogni interista dovrebbe essere fiero di questo scudetto, non come coloro che sbandierano ai quattro venti trentasette scudetti anziché trentacinque, aggiungendosene due illegalmente, rendendosi inconsapevolmente ridicoli agli occhi di tutti gli altri.

(La fotografia in apertura di #InterJUventus è di Mattia Ozbot)

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Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.