Mille colori per il 4 ever dell’Expo

Calcio

Milano e l’Expo vincono, i “rivoltosi” che spaccano tutto e il Sindaco che coccola i centri sociali perdono. Sono arrivati in 40.000 e più ad assistere a Match for Expo, l’evento organizzato dall’Ambasciatore Javier Zanetti e dalla sua fondazione Pupi. Serata aperta dal gruppo canoro Il Volo, poi, il simbolico calcio di inizio del Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, fischiato dalla maggioranza del pubblico quando viene annunciato il suo nome e da tutti quando viene ripetuto. Giusto così.

La Curva Nord è presente. Ci sono gli striscioni di: Pessimi Elementi, BULLDOGS, Imbastisci, Squlibrati, CN 69, PITBULL, CUORE NERO SANGUE BLU e naturalmente di MILANO 1977 (Milano Nerazzurra), BRIANZA 85, ULTRAS, BOYS SAN, VIKING, NOVARA, IRRIDUCIBILI. Si alza anche uno stendardo crociato di Inveruno. Anche il resto degli spalti è una festa, alcuni settori sono pieni, altri quasi. Molte famiglie, molti bambini e, in Tribuna Rossa, la solita sfilata di donnine (di cui San Siro farebbe volentieri a meno): tutte tacchi alti, smalto e chatouche, ma poco altro… Robetta da 100 euro per mezza serata, anzi, meglio un’oretta al massima (il resto mancia), perché sarebbe sicuramente noioso. Si alzano (sempre!) a 15 minuti dalla fine del primo tempo, vanno a prendere da bere e tornano a loro posto: qualche poveretto sbava, qualcuno le manda a fanculo, giustamente, perché passano davanti.

Finalmente si gioca. La squadra Pupi ha la maglia bianca,la squadra Expo (sponsorizzata Alfa Romeo) ha la maglia rossa (giustamente). Il ritmo è da amichevole ma le belle giocate (alcune veloci) ci sono, anche da parte di chi è meno in forma. All’intervallo canta Lorenzo Fragola, che tira anche un calcio di rigore sotto alla Curva nerazzurra e lo segna, poi, canta ancora. La partita finisce 4 a 6 per la formazione Expo (riferiremo in cronaca).

In Curva Nord (poco prima della fine dell’incontro) succede qualcosa: i ragazzi si dividono, lasciando uno spazio al centro. Molti  (condizionati dai “bla bla bla” dei Media sugli Ultras) sono preoccupati e anche lo speaker (inconsapevole di quanto sta per accadere realmente) si affretta ad avvisare il pubblico di mantenere un comportamento corretto. Alcuni Ultrà, invece, semplicemente, formano un grande 4. Lo striscione esposto dalla Curva recita: LA STORIA NON SI DIMENTICA… GRAZIE CAPITANO.

È giunto il momento. Come nel giorno dell’ultima partita del Capitano dell’Inter le due squadre si schierano per accogliere l’ingresso di Pupi Zanetti. Oggi l’Inter ritira ufficialmente la maglia nerazzurra numero 4. Il pubblico è tutto in piedi. Tutti in piedi, anche quelli con magliette con altri colori, di altre squadre. C’è una ragazza che piange, si soffia il naso, si asciuga gli occhi, applaude, ma è commossa davvero e piange ancora… Indossa una maglia rossonera con il numero 6, quella di Franco Baresi. Quindi, inutile sprecare altre parole per spiegare chi è stato Javier Zanetti per Milano e per il Calcio italiano, basta questa immagine.

Dimenticavo… Quanto ti amo Capitano. Pigi

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it