Next Level – Di Carlo Codazzi

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Next level – Di Carlo Codazzi

Inter in semifinale di Europa League!

Questo è il verdetto del Quarto di Finale che ha visto opposte Inter e Bayer Leverkusen. L’hanno spuntata i nerazzurri grazie alle reti segnate da Barella e Lukaku nei primi 21’ di gara cui i tedeschi hanno saputo controbattere solo con la marcatura del bomber Havertz. L’Inter ha così conquistato l’accesso a una Semifinale europea dopo 10 anni. Un grande risultato ottenuto con una prestazione solida, giocando da squadra vera, compatta, capace di stare sul pezzo senza tentennamenti e ansie. La truppa di Conte è cresciuta e ora è un gruppo vero in cui tutti si aiutano e tutti lottano insieme per un obiettivo comune. Ora si deve passare al livello successivo per conquistare finalmente un trofeo dopo nove anni di astinenza e assurgere al livello di grande squadra. Next Level!

Conte, a partire dal match con l’Atalanta, ha operato delle scelte tattiche e di formazione che paiono definitive e che stanno avendo un effetto positivo come dimostrano i risultati raggiunti e le prestazioni offerte della squadra. Il mister ha abbandonato l’idea del trequartista lasciando il 3-4-1-2 per il 3-5-2 per appoggiare la manovra offensiva sulle punte che si muovono alla perfezione con “Big Rom” che funge da boa facendo salire i suoi e smistando palloni per gli inserimenti dei compagni. A destra il mister punta fisso su D’Ambrosio con Moses pronto a subentrare, in mezzo al campo due mediani a fungere anche da mezzali e Brozo a cucire il gioco, nel reparto arretrato “El Jefe” Godin ha preso pieno possesso del centrodestra spodestando Skriniar, mentre Bastoni è ormai definitivamente titolare come centrale di sinistra. Con questo schema tattico e questi uomini l’Inter ha affrontato il Bayer il cui mister, Botz, ha cercato l’azzardo cercando di mischiare le carte e di confondere il collega e gli avversari. Le “aspirine” si sono disposte sul terreno di gioco col 4-2-3-1 anziché con l’abituale 4-3-3. Il bomber Havertz è stato arretrato e spostato a destra con Volland unica punta centrale. Sulla sinistra è stato chiamato a giostrare l’estroso Diaby.

Lukaku e soci hanno approcciato il match con grande aggressività e hanno impedito al Bayer di dare concretezza al proprio piano partita che evidentemente consisteva nel pressare alto e martellare sulla fasce i nerazzurri contando sulle sovrapposizioni dei terzini a Havertz e Diaby che dovevano accentrarsi per cercare Volland o la conclusione o il triangolo con le mezzali. A pressare e chiudere le linee di passaggio è stata invece l’Inter che ha innescato a piacere sulle fasce nei primi minuti Young e D’Ambrosio e trovato le punte grazie ai loro movimenti con Lautaro che non dava punti di riferimento ai difensori rossoneri.
Il pressing interista ha subito prodotto un errore di disimpegno di Sinkgraven che “Big Rom” non è riuscito a sfruttare poi, da una manovra sulla sinistra, è nato il goal del vantaggio al 15’: Bastoni ha lanciato su Lautaro, tacco de “Il Toro” per Young, palla in mezzo a Lukaku la cui conclusione è stata ribattuta, sulla sfera si è avventato Barella che ha infilato l’angolino alla sinistra del portiere rossonero di esterno sinistro.

Barella ha poi sfiorato il raddoppio vedendosi ribattere sotto misura un tiro a botta sicura da Hradecky. Al 21’ Lukaku si è fatto beffe di Tha a centro area ricevendo palla, difendendola col corpo per poi girarla in caduta in porta beffando Hradecky in uscita. Inter in pieno controllo e vicinissima alla terza rete con “Big Rom” in fuga solitaria a farsi ribattere la conclusione da Hradecky in uscita disperata ma, inaspettato, è arrivato il goal delle “aspirine” (24’) complice una serie di rimpalli che hanno permesso uno scambio stretto in area interista tra Havertz e Volland con il primo a freddare Handa da pochi passi. In questa circostanza difesa nerazzurra poco determinata. Al 26’ rigore concesso all’Inter per un fallo di mani di Sinkgraven poi annullato dal Var dopo diversi minuti con Lukaku sul dischetto pronto alla battuta.

Dal possibile 3 a 0 al 2 a 1, dal possibile 3 a 1 di nuovo al 2 a 1. Una girandola di situazioni negative che potevano assestare una bella mazzata agli uomini di Conte che, invece, hanno abbozzato restando sul pezzo. Un segnale di maturità. Nel finale di primo tempo e ad inizio ripresa, i movimenti di Havertz e Diaby hanno messo alle strette Bastoni e D’Ambrosio con Godin a soccorrere quest’ultimo. L’Inter ha arretrato il baricentro restando compatta a schermare le linee di passaggio degli avversari pronta a colpire di rimessa. Ecco un altro segnale di maturità : l’Inter fino a poco tempo fa doveva tenere sempre in mano il pallino e tenere ritmi alti incapace di gestire il match col punteggio a proprio favore restando coperta per poi colpire, al contrario con Atalanta Getafe e Bayer è riuscita proprio in questo. A partire dal 26’ del primo spezzone di match, i ragazzi di Conte hanno lasciato l’iniziativa ai rossoneri senza concedergli grosse opportunità creando, nel contempo, occasioni per la propria terza marcatura. Sui piedi di Gagliardini quella più ghiotta. L’Inter contiana ha, quindi, imparato a eseguire un altro spartito. Fondamentale per i nerazzurri la verticalizzazione sulle punte sempre brave a rispondere presente.

Bravo anche il mister a effettuare i giusti cambi risolvendo le difficoltà sulle fasce. Skriniar ha rilevato Bastoni, Moses è entrato per D’Ambrosio, Eriksen per Gagliardini e Sanchez per Lautaro. Sono stati i subentrati Moses e Sanchez a mancare le opportunità più importanti per segnare il 3 a 1 e mettere in ghiaccio la sfida che è parsa chiudersi in prossimità del 90’: atterramento in area tedesca di Eriksen e conseguente penalty assegnato con “Big Rom” sul dischetto. Di nuovo l’intervento del VAR ha annullato l’opportunità per un rimpallo della palla su una mano di Barella che era finito a terra, nell’area tedesca, nella stessa azione. Decisione discutibile che poteva mettere ansia ai nostri, sommata all’infortunio di Sanchez sopravvenuto a finestre di cambio esaurite, nell’interminabile recupero stabilito in 7’ dal signor Carlos. L’Inter, però, è cresciuta, sta diventando grande e ha retto con buon piglio ai tentativi di assalto finale del Bayer, sterilizzandoli senza grosse difficoltà, vincendo il match e conquistando l’accesso alle Semifinali.

Non ci è dato sapere l’esito conclusivo dell’avventura di Coppa dell’Inter, ma comunque vada a finire la truppa nerazzurra ha dimostrato una crescita importante e poco le manca ancora per raggiungere il livello che gli compete di squadra grande e vincente. Sicuramente oggi è una squadra vera. Terminata la Coppa si giocherà un’altra partita, ovvero quella tra Zhang (Steven è a Milano, poi andrà in Germania a seguire la Semifinale) e Conte. Una partita fondamentale per il futuro dell’Inter che potrà raggiungere il livello superiore, a nostro avviso, solo se resterà l’attuale comandante della truppa e non verrà sperperato il suo ottimo lavoro. Riallacciare i nodi del rapporto con l’allenatore è un compito doveroso che spetta alla società e a Zhang in particolare. La crescita maturata sul campo l’Inter deve compierla anche ai piani alti per raggiungere il livello vincente.
Next Level !