Pronti… Via!

Calcio

Pronti… Via! Si comincia: nel caso dei nerazzurri questa sera, in casa, a Milano, contro la Fiorentina guidata dal nostro ultimo allenatore e scendendo in campo con due giocatori che hanno indossato la maglia della Viola nella passata stagione. Al “Meazza” ci sostituiscono i nostri Roberta Santoro ed Eligio Baldassari e oltre 50.000 spettatori. È un segno. Un segno che il nuovo motto l’Inter È PARTE DI TE è una realtà. La fiducia in Spalletti c’è ed è assoluta, ci mancherebbe. Noi, ci perdoneranno gli amici, i nostri lettori e i ragazzi della Curva Nord, siamo persone all’antica: accenderemo la televisione alle 20.30, ma d’estate si sta al mare, al lago o in montagna… Tutti quelli che desiderano cambiare il mondo in cui siamo nati e cresciuti non ci piacciono, ma non neghiamo che, anche quest’anno, per la Prima dell’Inter siamo un po’ emozionati.

Anche il nostro silenzio nei mesi estivi non è casuale… Abbiamo taciuto per un lungo periodo, perché – da sempre – la finta informazione sul Calciomercato ci rende tristi e stupiti. Stupiti della stupidità di chi la pratica e di chi l’ascolta. In spiaggia e al bar si è chiacchierato: “Hai visto?”, si diceva incazzati, “Hai visto quello lì che bastardo?!”. Sì, abbiamo visto. Abbiamo visto che – come al solito – si potrebbe pubblicare un bel libro con le panzane sparate dagli “espertoni” che danno per certo il passaggio di un giocatore da questa all’altra compagine, ma, poi, il trasferimento non avviene, oppure, cosa ancora più grave, montano casi su episodi che, in totale verità, fanno parte della normale routine del Calcio moderno. Ma il film di Wanda Nara con De Laurentiis? Poi è stato girato o no? Ma Donnarumma ha già giocato con il Real Madrid? Ma Perisic alla fine dove è andato?

E cosa vogliamo dire di una annunciatrice Mediaset che ci invita a seguire festeggianti il passaggio di Neymar al PSG e le loro avventure? Pensa un po’… Noi invece speriamo che retrocedano e che il brasiliano trovi difensori alla Burgnich e alla Materazzi che gli facciano dimezzare le proprie marcature.

Ah, quasi ci dimenticavamo. C’è la VAR… Che Dio ci assista.

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it