Studio Sport… È ancora “prostituzione”?

Fuori Campo

Ancora una volta Mediaset si è palesata con un servizio di evidente servilismo sterile ed eticamente definibile: becero. Ma dov’è il Direttore?

Scriviamo alle 15.00 del 14 di Agosto e il servizio è andato in onda oggi, dopo l’ora della colazione, a “Studio Sport”. Non desideriamo nemmeno sapere chi lo ha “firmato”, non è importante. Salviamo, invece, il successivo commento di Paolo Bargiggia, che, seriamente, non da aria al fuocherello attizzato, ma si limita a dare informazioni (precise) sul mercato dell’Inter. Forse parte dei contenuti di quanto udito sono anche il pensiero di altri (di certo qualche tifoso preoccupato c’è, ma il tifoso ragiona da tifoso). Quello che conta, invece, è il modo, il come e il perché, il contesto. Chi ne sa di Calcio davvero (nel 2009) aveva definito questo modus operandi: “prostituzione intellettuale”, “grandissima manipolazione intellettuale”, “grandissimo lavoro organizzato di cambiare, di manipolare l’opinione pubblica”… Tante volte Mediaset ha proposto servizi molto più “parziali” di Milan Channel (e magari sulla stessa situazione), il che è tutto dire. Il mercato finisce a fine mese, circa tre settimane ancora, partite serie non ce ne sono state, ma (apriti cielo!), l’Inter sarebbe già in crisi. “Hanno sentito Mancini dire che…”, “Hanno sentito Mancini dire che…”, “Hanno sentito Mancini dire che…”, continua a dire il giornalista che ha realizzato il servizio. Chi lo ha sentito? Perché non lo dici? Utilizziamo il “tu”, come è in uso da voi a, ma anche con quel distacco “asettico” che desideriamo più di ogni altra cosa da un mondo come il vostro.  Mancini è un professionista serio e quello che deve dire lo dice, poi, che vi siano questioni più delicate è tutt’altra faccenda. Ciliegina sulla torta, nel servizio cui ci riferiamo mostrano una tabella comparativa tra i risultati di Mazzarri e quelli di Mancini, paragone assurdo, perché i parametri non sono gli stessi. “Parametro”, il termine è esattamente quello che desideravamo utilizzare. Poi… segue un servizio sulla fantastica vittoria del Milan: il Trofeo Tim! E giù a sbrodolare elogi sul come Bacca è andato in goal. E via con sottofondo di musica sudamericana. Le squadre sono andate insieme in treno a disputare questo torneo a Reggio Emilia, amichevolmente, (proprio come quando molto tempo fa si giocò il primo derby della storia in Svizzera), ma evidentemente c’è interesse a irritare. Uno “sport” (con bruttisime regole) che è sempre riuscito molto bene ai poteri forti, anche, purtroppo, per la forma mentis dei tifosi nerazzurri, che sovente abboccano… Era stato da poco realizzato il “Triplete”, l’Inter aveva vinto la Supercoppa italiana e il Mondiale per Club, vinse anche la Coppa Italia. Tre titoli in una stagione, un “Tripletino”, ma di quei ragazzi si parlò male…

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Le parole di Roberto Mancini dopo il Trofeo Tim 2015 (da INTER.IT):

“Quando si subiscono gol è perché ci sono delle disattenzioni, è naturale. Dovevamo essere più reattivi”.

“Deluso? Non si può esserlo per le amichevoli estive. So che mancano dieci giorni, ma questo discorso vale per tutte le squadre, non solo per noi. Quello che succede qui, finisce qui. Il mercato? Sono fiducioso, per tante cose”.

“Non mi preoccupa niente, abbiamo perso il Trofeo TIM. Nel primo tempo abbiamo avuto un brutto impatto e abbiamo subito due gol su nostri errori. Poi è andata meglio, ma non cambia niente. Lavoreremo di più sulla velocità”.

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it