La questione “Selvaggia” del Collegio “San Carlo”

Fuori Campo

La questione “Selvaggia” del Collegio “San Carlo” – Anche la persona meno competente sa che casi come quello avvenuto al Collegio “San Carlo” di Milano, ammesso che sia accaduto tutto come descritto (e a noi qualcosa non quadra), devono essere affrontati con la massima attenzione e delicatezza. Senza fare tanto fracasso, come, invece, piace a trasmissioni come quella della Signora Barbara D’Urso o a “La vita in diretta”, oppure, ai tanto celebrati “blogger”, che, proprio grazie al supporto di quella “cattiva maestra” che è diventata la televisione di oggi, vengono tenuti in considerazione come “mentori” di saggezza. Lei, invece, si accanisce, proprio come un animale ferito nel bosco, come un animale selvaggio… La faccenda è seria, importante, ma lei, pseudo-giornalista da pettegolezzi vari, desidera salire in cattedra a pontificio beneficio della morale sociale. Denuncia il Collegio “San Carlo” di Milano, il Rettore che tace (ma che tutti – tranne lei – sanno in stato di salute commovente da molto tempo), accusa di omertà i Professori, poi, bisticcia come una maestrina mestruata con i genitori che le scrivono. Il Collegio “San Carlo” di Milano (privato o, meglio, parificato) è – da sempre – un’eccellenza nel panorama scolastico milanese italiano, così, come (in questo periodo) lo è anche il Liceo Classico Statale “Cesare Beccaria”, sempre di Milano. Due eccellenze che vanno difese, perché rappresentano quel poco di buono che è rimasto nella nostra società. Questo al di là delle elucubrazioni antico-femministe e “classiste” della Signora Selvaggia Lucarelli.

In primis, ci chiediamo come mai si occupi di “bullismo” con tanta veemenza solo in occasione di questo episodio. (1) Noi lo sappiamo, ma chiedetevelo anche voi. Il fenomeno è serio e scaturisce proprio da insegnamenti che certo non derivano dagli insegnanti di scuole come il “San Carlo”, né dalle famiglie che vi iscrivono i propri figli. Il problema nasce proprio da personaggi come Selvaggia Lucarelli, da trasmissioni come quelle che abbiamo citato e da altre come “Uomini e donne” (in onda dal 1996…), ma l’elenco è lungo, molto lungo. Il danno creato nelle menti dei nostri bambini e ragazzi è tremendo e atteggiamenti come quelli della Signora Lucarelli possono solo inondare di benzina il fuoco. Crea solo irritazione con le sue parole che non inducono certo alla ricerca della verità, né suggeriscono “Giustizia”, né propongono una soluzione. Solo rancore becero. Solo parole parole parole, tra l’altro scritte male, tra l’altro utilizzando male i Verbi. Cosa si sarebbe dovuto fare? Forse una bella trasmissione interrogando i bambini (vittima e attori dell’atto violento) in diretta? Magari seduti su alti sgabelli (come quelli che permettono alle conduttrici di “scosciare”), ma girati di spalle e con la voce modificata, così da ipocritamente tutelarne l’infanzia. Lasci perdere Signora Selvaggia, segua il nostro paterno consiglio, si dedichi alla sua immagine e ai suoi pettegolezzi e si guardi bene nella foto qui sotto. Si guardi bene. Dell’infanzia e dei suoi problemi è meglio che si occupino i genitori e gli insegnanti, specialmente se sono come quelli del Collegio “San Carlo”.

(1) Il libro di Ada Fonzi “IL BULLISMO IN ITALIA – IL FENOMENO DELLE PREPOTENZE A SCUOLA DAL PIEMONTE ALLA SICILIA” (edito da Giunti) è del 1997…

Selvaggia_Lucarelli

Ada_Fonzi_Bullismo

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it