Il cielo e il mondo intero sono neroazzurri. Noi siamo l’Inter! – Di Maurizio Ceccarelli

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MILANO – Gara pazzesca a San Siro. Finisce 4 a 3 per i neroazzurri. A Monaco il 31 maggio per coronare il sogno.

È Finale! L’Inter raggiunge l’ultimo atto della Champions League per la settima volta nella sua storia. Contro il Barcellona una sfida epica, con i ragazzi di Simone Inzaghi che ribaltano una partita che (a pochissimo dalla fine) sembrava finita, con i Catalani avanti 3 a 2 fino al 93esimo minuto.

Invece, all’ultimo respiro, nell’ultimo assalto, Francesco Acerbi, è l’ultimo ad arrendersi. Segna un goal da attaccante vero, manda l’Inter ai tempi supplementari.

Giunti lì, non poteva che essere lui; l’uomo dei goal decisivi, così come lo era stato anche a Monaco contro il Bayer, da la zampata finale, segnando con il contagiri la rete della più incredibile delle vittorie.

Come all’andata l’Inter scappa via sul 2 a 0 ma i blaugrana riescono a pareggiare e questa volta, a differenza del match di Barcellona, passano addirittura in vantaggio per 2 a 3.

L’Inter accusa il colpo, sembra un pugile sull’orlo del Ko, che rischia più volte, ma grazie anche a un Sommer superlativo (migliore in campo), ha la forza di rimanere in piedi  e, come detto, quando ormai tutto sembrava finito, Francesco Acerbi la mette sotto l’incrocio dei pali dove Szczesny nulla può nulla.

Nel primo tempo dei supplementari al minuto 99, Davide Frattesi, dopo un’azione capolavoro di Thuram e l’assist preziosissimo di un ritrovato Taremi la piazza lì, in quell’angolino dove nessuno, davvero nessuno, può arrivarci.

Al triplice fischio dell’arbitro Marciniak esplode la festa di San Siro. L’Inter è in Finale di Coppa dei Campioni.

Ancora poche ore e sapremo chi tra Paris Saint Germain e Arsenal sarà l’avversario. Ma ciò che conta è che l’Internazionale di Milano il 31 maggio del 2025 sarà all’Allianz Stadium di Monaco di Baviera, per giocarsi il trofeo più bello.

Il resto lo vedremo strada facendo.

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it