Barcellona: grande spettacolo. Batte forte il cuore dell’Inter…  –  Di  Maurizio Ceccarelli

In Campo In Primo Piano Nerazzurri

Una partita per cuori forti. L’Inter esce dal Lluis Companys di Barcellona con uno spettacolare 3 a 3, dopo una partita giocata con qualità, temperamento e grande spirito di sacrificio.

I neroazzurri tornano dalla Spagna con ancora intatte tutte le possibilità di giocarsi l’accesso alla finalissima di Monaco. Specialmente dopo avere visto la gara di andata.

La partenza sprint degli uomini di Simone Inzaghi, con i goal di Thuram, (delizioso il suo colpo di tacco dopo appena 30 secondi di gioco) e Dumfries con una spettacolare semirovesciata in area, (l’olandese sarà premiato dalla Uefa come Player of the match), non ha scoraggiato i Catalani, che prima della fine del tempo riequilibrano le sorti della partita grazie alle reti di Lamine Yamal e Torres.

Ancora Dunfries riporta avanti i neroazzurri, prima del definitivo pareggio Blaugrana firmato da Rafinha con un gran tiro dal limite dell’area che, dopo aver colpito  la traversa, sbatte su Sommer e finisce  beffardamente in rete.

L’Inter trova, con un magistrale contropiede il goal del 3 a 4,  ma l’urlo neroazzurro viene strozzato in gola per pochi centimetri; quelli dello scarpino di Henrix Mxit’aryan, per un fuorigioco impossibile da rilevare ad occhio nudo.

In ogni caso, tutto si deciderà dunque a San Siro, martedì 6 maggio. Tutto in una notte, per tornare a giocarsi la Finale del trofeo più ambito: la Coppa dei Campioni.

Intanto sabato c’è da affrontare al “Meazza”, il Verona in Campionato, per riscattare la sconfitta con la Roma e cercare ancora di mettersi in mezzo tra Antonio Conte e uno Scudetto che sembra aver preso la strada del Vesuvio.

L’Inter ci deve provare e credere come del resto è nel suo Dna. Poi sarà il campo, come sempre, a dare il verdetto finale.

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it