Inter bella e vincente: il titolo d’inverno si tinge di neroazzurro – Di Maurizio Ceccarelli

In Primo Piano

Considerando la sospensione dell’incontro #BolognaInter facciamo un passo indietro…

L’Inter (lo sappiamo) è Campione d’inverno, lo è meritatamente, dopo una seconda parte di Girone di andata condotto con grande autorità, rimontando ben sette punti a Milan e Napoli.

I neroazzurri non erano primi al giro di boa dalla Stagione 2009/2010, quella del Triplete, per intenderci, con Josè Mourinho al timone. E un titolo del tutto platonico anche se è da sempre un indicatore importante. Mister Inzaghi ha fatto un lavoro fantastico, ribaltando completamente i pronostioci della vigilia che davano l’Inter -orfana di Conte, Lukaku, Hakimi e lo sfortunato Eriksen- e, quindi, in ritardo rispetto a Milan, Napoli e alla Juventus.

Le scelte di Marotta -a cominciare proprio dal tecnico piacentino- si sono rivelate vincenti così da convincere anche i più scettici sulla bontà del lavoro della Dirigenza interista. Džeko fino a questo momento non ha fatto rimpiangere Lukaku, così come Çalhanoğlu, che  sta sorprendendo tutti per continuità di rendimento, goal all’attivo e personalità, Dumfries sta cominciando a carburare dopo un inizio in sordina e oggi è una pedina importante nello scacchiere di Simone Inzaghi. Un Girone di andata che lascia negli occhi dei tifosi interisti una squadra vincente e spettacolare che gioca un bel Calcio da far dire a molti che “Mai nella sua storia recente si era vista un Inter così bella”.

Ma la strada da percorrere è ancora lunga: c’è tutto un Girone di ritorno da giocare, una classifica corta con avversari tutt’altro che rassegnati, compresa  la Juve dimenticata troppo presto che, invece,  nonostante il grave ritardo in classifica va tenuta in grande considerazione.

Il mese di gennaio vedrà l’Inter impegnata in sfide che potrebbero già rivelarsi decisive, per quello che sarà il grande sogno neroazzurro: la conquista della seconda Stella.

 

(La foto storica della Curva Nord, in apertura di servizio, è di Armando Bottelli)