Non sappiamo cosa spinga certi personaggi (difficili da definire persone) a compiere opere come quella accaduta ieri sera nei nostri confronti. Qualcuno si è prima “impossessato” della password della mail del sottoscritto, poi, è entrato nel nostro sito e, piano piano, uno per uno, ha cancellato tutto quanto era stato pubblicato. Tutto il nostro lavoro di oltre due anni. Per nostra forma mentis crediamo che il Male esista e, anche se San Giovanni Paolo II ha promesso che non ha avrà l’ultima parola nelle faccende della Terra, questi agisce e si presenta sotto differenti forme, anche sottili, anche attraverso quegli atteggiamenti quotidiani che normalmente siamo abituati a giustificare: “Ma sì, dai, cosa vuoi che sia…”.
Invece, no.
Tutti i tipi di male vanno stroncati.
Da chi eccede in certi atteggiamenti (ricordo un Editore che urlava con la segretaria…) a chi “tocca” la macchina dell’altro in parcheggio e non lascia il bigliettino; da chi alza la voce troppo spesso a chi, invece, la tiene bassa ma dice cose terribili o anche soltanto stupide. Certo, lo sappiamo, ci sono problemi assai più gravi, ma il problema sta proprio nel ripulire il terreno sul quale questi stessi problemi (gravi) affondano le radici, crescono, si mimetizzano.
Quello che è accaduto a noi, è evidente, può essere solo il “lavoro” di chi pensa di vivere nell’impunità più assoluta. Quante volte abbiamo sentito pronunziare la frase: “Denunciami pure…”? Ecco, in una società come quella che vorremmo noi un frase così non dovrebbe mai essere pronunciata, perché non significa “denunciami pure, perché io sono tranquillo con la mia coscienza”, ma significa: “Denunciami pure, perché tanto non mi accadrà nulla”.
Chi era presente ieri sera quando assistevamo impotenti agli articoli che scomparivano uno dopo l’altro sa quale fosse il nostro stato d’animo. Ci siamo stupiti anche noi: nemmeno un’imprecazione, nemmeno una parolaccia, nemmeno un piccolo gesto di nervoso. Forse (anche se il significato in questo caso è diverso) abbiamo ripensato a quella famosa frase del Marchese del Grillo che Marco Materazzi portava sulla maglietta. Inutile ripeterla, in cuor suo chi ha compiuto questi gesti sa chi è e sa quanto vale…