Ciao Siniša, questa lettera aperta è per te

Fuori Campo

Ciao Siniša, questa lettera aperta è per te. Ultimamente ti abbiamo un po’ attaccato, ci dispiace. Forse la colpa non è tua, certo la colpa non è nostra. Il fatto è che sei approdato proprio là, sulla sponda sbagliata del Naviglio, dove lo strapotere mediatico e il servilismo giornalistico riuscirebbe a rendere antipatico anche Babbo Natale. Non è il Milan che non ci piace , ma il “Sistema Milan”… Quell’uomo che urla come un forsennato, imitando Teo Teocoli che imita lui (o forse viceversa, non si capisce più) si inventa classifiche di merito, lui e il suo capo condizionano il pensiero dei giornalisti e, se non quello, sicuramente il loro “dire”. Così, e secondo noi dovresti andarlo a rivedere (così capisci dove sei finito), nasceva quel servizio giornalistico (ma giornalistico davvero?) del dopo Trofeo TIM, dove ti si elevava a Giulio Cesare del Calcio italiano, sprofondando la squadra nerazzurra e Roberto Mancini a seguire Virgilio nella parte più bassa degli Inferi. Ma ci rendiamo conto? Era il Trofeo TIM…

Siniša_Mihajlović

In Campionato non è andata così. Una pappina dietro l’altra, compresa quella di Fredy nel derby e tu, che sembravi aver ricevuto istruzioni, come tutti quelli di Mediaset, che, senza un minimo di rispetto per l’avversario, sostenevi che doveva vincere il Milan… Perché? Perché, Siniša, doveva vincere il Milan? Non hai mai giocato a Calcio? Quindi nella Finale di Champions League del 1999 tra Manchestern United e Bayern Monaco dovevano vincere i tedeschi? Perché? Non hai mai giocato a Calcio? Non è forse quella (con tutto il rispetto per Matthäus e compagni) una delle pagine più belle ed emozionanti del Calcio internazionale.

Ma veniamo a noi. Quello di oggi e domani è un turno importante (per l’Inter e per il Milan). Un turno dove si possono sciogliere molti nodi, dimostrare molte cose. Anche tu dimostra chi sei sul campo, perché noi (quelli della sponda giusta del Naviglio) sappiamo chi sei e quanto vali. Segui il nostro consiglio… le conferenze Stampa lasciale ai tuoi Dirigenti. Prendi il Toro per le corna, sul campo, non è una cosa che ti sarà concessa a Milanello. Con tutto il nostro affetto.

Mihajlović

 

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it