Come ai vecchi tempi: prima si vince, poi, niente “Remuntada” – Di Maurizio Ceccarelli

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Testa e cuore e il Barcellona è battuto. Il ritorno in Spagna è a dominazione neroazzurra e i “Blaugrana” giocano di rimessa. L’Inter a San Siro rialza la testa dopo una partita gagliarda. Proprio come ai vecchi tempi, e batte il Barcellona per 1 a 0, con un gran goal di Hakan Çalhanoğlu, allontanando i fantasmi di una crisi pericolosa.

Così a Reggio dell’Emilia, contro il Sassuolo si replica vincendo 1 a 2. Doppietta di Edin Džeko.

Il successo a San Siro contro il Barcellona ha permesso agli uomini di Simone Inzaghi di staccare i Catalani in classifica e presentarsi al Camp Nou davanti in posizione di vantaggio.

Anche in Spagna si è vista un’Inter diversa rispetto al periodo precedente questa doppia sfida di Champions League. Squadra compatta, determinata e con la voglia di dimostrare che nulla è ancora perduto, che tutto è ancora in gioco.

Sia ben chiaro, non bastano una vittoria (in Italia) e un pareggio (in Catalunya), seppure pesantissimi ai fini del passaggio del turno, per ritenersi guariti. Nessuno deve credere che da ora in poi la strada sarà in discesa, il percorso è ancora molto lungo. Bisogna stringere ancora i denti (un pochino) per raggiungere la qualificazione. I passi in avanti nello spirito della squadra e nell’applicazione che hanno dimostrato i giocatori in campo fanno ben sperare per il futuro.

A San Siro e in Spagna si è visto Calcio vero.

A Milano venti minuti finali in trincea, con 11 giocatori a difendere quell’unico, preziosissimo goal di vantaggio. Venti minuti a spazzare via ogni pallone, a soffrire insieme ai settantaduemila cuori sugli spalti, a tremare ogni qual volta la palla arrivava in zona Onana. È stato per certi versi come essere tornati indietro all’Inter di Herrera, del Trap o a quella di Mourinho che nel 2010, proprio al Camp Nou contro il Barcellona, andò a conquistarsi la Finale di Madrid giocando per un tempo e mezzo con un uomo in meno.

La storia della partita di ritorno è negli occhi di tutti: è stata l’Inter a dominare, nonostante le statistiche segnino più minuti di possesso palla e più tiri per i nostri avversari.

Domenica a mezzogiorno e mezzo in quel magnifico e celebre stadio che prende il nome di Giuseppe Meazza, ma che tutto il mondo conosce come San Siro, va in scena Inter-Salernitana. Dovrebbe essere una partita per tirare un pochino il fiato, ma chissà, sempre di Inter stiamo parlando. “Chi ha orecchie per intendere, intenda”…

A proposito: tutto il mondo conosce San Siro, tranne coloro che dovrebbero conoscerlo meglio di tutti.