Spinamara, dalla Sicilia e dagli antichi monaci Benedettini

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Come avevamo promesso iniziamo a dare qualche suggerimento ai nostri amici nerazzurri. Chiariamo subito che non si tratta di pubblicità, ma realmente di preziose “chicche” che scopriamo sul nostro territorio: località, siti e prodotti… L’Italia, lo sappiamo, è meravigliosa in ogni suo più piccolo aspetto. In questo caso si tratta di qualcosa da gustare durante una partita o per “digerire” certe partite della nostra “beneamata”… Il Direttore

Correva l’anno 1612 e nel convento grassi monaci, come ogni giorno a pranzo, godevano di piatti, manicaretti e intrugli vari.

Il massaio capo che soleva ingraziarsi i monaci per interesse, offriva loro a fine pasro un liquore a base di ficodindia, frutti di arancio amaro e miscelanza di foglie di cardo e erbe aromatiche per rendere leggero il riposo pomeridiano.

Piae ricordare che benedettini, come scrive lo scrittoe francese Alexandre Dumas (padre), godevano la reputazione di possedere le meilleur cuisinier de toute la Sicile.

Incuriositi dal potenziale sapore abbiamo ripreso l’antica ricetta e dopo sperimentazioni è nato Spinamara.