Ci siamo. Il 2015 è finito e festeggiamo l’arrivo del nuovo anno, questa volta, davvero, con la speranza nel cuore che i tempi migliorino (e non ci riferiamo allo sport che amiamo…). A tutti facciamo i nostri migliori auguri e, almeno in questo periodo natalizio, realmente a tutti, anche agli avversari, anche a quelli che ogni tanto critichiamo con forza, perché secondo noi stanno rovinando il mondo del Calcio. Siamo tutti figli di Dio. Abbiamo avuto occasione di scriverlo molto tempo fa, sul nostro primo libro sull’Inter: “VADE RETRO SATANA – STORIE DI UNA VITA NEROAZZURRA” (Proedi), nel 2004, quando il mondo non subiva ancora certi sconvolgimenti o, perlomeno, non erano ancora giunti nel mondo occidentale. Era un piccolo paragrafo su Armando Picchi, ve lo riproponiamo:
“Grande Inter, figlia di Dio”
“Questa Inter è figlia di Dio”. È un’affermazione fatta da Angelo Moratti, riferendosi alla sua “Grande Inter”. A volte nelle sere d’estate vi è un istante in cui il buio non si è ancora preso il cielo. Azzurro e nero si fondono in splendide sfumature, proprio come un enorme bandierone srotolato sulla Curva Nord. Quando l’azzurro diventa più blu, appaiono le prime stelle. Io cerco sempre la più brillante. Provo a guardare se è cucita sulla maglia di Capitan Picchi e spesso, seguendo quella luce brillante, lo vedo palleggiare al centro di un grande campo dove ci sono milioni di bambini piccoli. Li fa giocare con un pallone colorato, proprio come faceva col suo bambino nel giardino di casa. Allora capisco che noi dell’Inter siamo davvero figli di Dio, e anche i ragazzi della Curva Sud.”
Quel cielo lo guardiamo ancora con gli stessi occhi e, ancora, consideriamo e vogliamo considerare amici tutti, ma senza rinunziare a chi siamo, alle nostre origini, alla nostra cultura.
Per quanto riguarda la squadra del cuore noi di hashtaginter.it abbiamo “eletto” due uomini che consideriamo il simbolo dei nerazzurri per l’anno che termina: Roberto Mancini e Mauro Icardi.
Roberto Mancini: esempio di serietà, competenza e chiarezza, nonché eleganza. È tornato a Milano sulla panchina nerazzurra e si è messo al lavoro seriamente. Ha fatto delle promesse e cercherà di mantenerle. Gestisce bene la squadra e i rapporti con i giocatori. Sa bene quali siano le potenzialità e le debolezze dei suoi ragazzi. Nessuno potrebbe fare meglio di lui. Si presenta in campo con una sciarpa sulla quale è scritto il Padre Nostro, più di così…
Mauro Icardi ha finito la passata stagione diventando capocannoniere (pur in un’Inter arrivata solo ottava a -32 dalla capolista). Sorride sempre ed è felice anche quando segnano i suoi compagni di squadra: lo abbiamo visto più di una volta festeggiare come se il goal fosse suo. Se Mancini gli ha dato la fascia di Capitano v’è certamente un motivo. Infine, è commovente il suo rapporto con la figlia Francesca e con i due bambini della moglia Wanda Nara, sua compagna nella vita.