Dopo Lugano, c’è desiderio di San Siro

Il Direttore In Primo Piano

Questo articolo è una scusa per regalarvi quattro belle fotografie (le prime della nuova stagione) di Mattia Ozbot, scattate domenica sera durante la prima amichevole, contro il Lugano…
Forse è così, forse no.

È inutile negare che, specialmente negli “anziani”, ci sia un po’ di scombussolamento. Sì, è vero, nessun tifoso interista è anziano, sempre freschi, quando si respira aria nerazzurra, però, in questa prima metà dell’anno (dal 26 dicembre a oggi), ne sono accadute un po’ troppe… Un campo squalificato ingiustamente, una reazione della società da pannolino pieno; le polemiche e le tante bugie sul caso Icardi… Il pubblico diviso in tre fazioni. Infine, il progetto del nuovo stadio (ben venga), ma con la previsione di demolire San Siro e questo non va.

Non è solo una questione di “Romanticismo”, è una faccenda di Storia, quella vera, non soltanto calcistica, fatta di partite; su quegli spalti si sono alternate generazioni, per vincere scudetti e Coppe e quando non c’era la copertura per prendere tanta, ma tanta, acqua; per quel famoso concerto di Bob Marley e per tutti quelli che sono venuti dopo; si sono seduti migliaia di bambini per accogliere e ascoltare Sua Santità Benedetto XVI e così via…

Si dice (chi vuole ci creda, io ci credo…) che se un atleta di Judo combatte su un Tatami dove si è appena esibito un grande maestro, quell’atleta combatterà molto meglio. A questa affermazione ci risponderanno presentando un Bilancio… Io, sinceramente, quest’anno e nelle prossime stagioni ho proprio voglia di andare a San Siro il più possibile; ci andrò anche quando non giocano, tutte le volte che potrò.

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it