Inter-Atalanta, dal nostro Archivio ci sorge uno stimolo…

Il Direttore Nerazzurri

Inter-Atalanta, dal nostro Archivio ci sorge uno stimolo… – Noi non crediamo nel caso, semmai nel “Caso”, con la lettera maiuscola; “Caso” che noi chiamiamo con un altro nome. E questa mattina il “Caso” ha fatto saltare fuori dal nostro Archivio – per caso (non è un gioco di parola) – un biglietto d’ingresso allo stadio di molti anni fa (quello pubblicato in Testata a queste poche righe). Noi non eravamo ancora nati il giorno di quella partita, ma nostro padre e nostra madre ci avevano già concepito. Inter-Atalanta era la prima partita del Girone di ritorno del Campionato Nazionale di Serie A e si giocò il 5 Febbraio 1961 (l’Inter vinse 2 a 1). Tornando a questa mattina, vedendo questo storico biglietto ci è venuto spontaneo (anche se ancora mezzi addormentati) gridare: “FORZA INTER!”, non ostante fosse abbastanza presto. Ripetiamo, un urlo spontaneo, ma lanciato con emozione, a tal punto che alcuni studenti che stavano per entrare a scuola (essendo le finestre della sala aperte) hanno risposto all’indirizzo dei nostri alloggi: “FORZA INTER!”. Allora siamo usciti a salutare e (non lo neghiamo) un po’ ci ha turbato il saluto in risposta: “Grande nonno! Sempre Forza Inter!”. Il nonno siamo noi, che nonno lo siamo per davvero. Ma d’altronde, senza un dente e con la lunga barba bianca dobbiamo abituarci, anche alle ragazzine che ci cedono il posto in metropolitana.

Ecco, questo è il punto. Avendo due nipoti – Francesco di 4 anni e mezzo è il più grande – ci siamo chiesti se quando saranno grandi tiferanno per l’Inter. Ci siamo chiesti se riusciremo a trasmettergli i nostri valori, la nostra fede nerazzurra. Francesco potrà dire che il suo nonno ha scritto tanti libri sull’Inter (al momento attuale è l’Autore che ne ha scritti di più); magari ci guadagnerà anche dei soldi; lui ci sarà per il 150° Anniversario del F.C. Internazionale Milano, noi non più (salvo miracoli: di Dio o della Medicina). Questa sarà la nostra eredità (i Diritti d’Autore) a lui e a suo fratello, ma vorremmo fare di più. Vorremmo trasmettergli quel gusto di prepararsi il giorno della partita, mettendo la maglia pesante e la calzamaglia se fa freddo. Il gusto di avvicinarsi allo stadio iniziando a osservare i tifosi vestiti di nerazzurro emozionandoci; i tifosi con le bandiere, mentre vanno verso lo stadio o mentre sono fermi a mangiare un panino. Il gusto di emozionarsi anche quando lo speaker Mirko Mengozzi (di RADIO ITALIA) annuncia le formazioni e urla: “INTER!”. Il gusto di guardare verso il Secondo Anello Verde e pensare che lì ci siamo stati tante volte; che lì ci sono ancora decine e decine di amici (di buoni amici) e di camerati. Il sapore profondo di guardare (in mezzo allo striscione dei BOYS) quella bandiera nera con scritto: BILLA & PANNOCCHIA, pensare al senso di quel vessillo e prendersi in giro perché (vedendoci poco) per tante volte abbiamo letto: BILLA & RANOCCHIA. Siamo fatti così da questa parti, dalle parti della famiglia Arcidiacono, sempre un po’ “fanciullini”, sempre un po’ Peter Pan, sempre contenti per un goal dell’Inter, senza vergognarci se ci commuoviamo. E domenica c’è l’Atalanta. #ForzaInter

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it