Mariolino Corso, a Sant’Ambrogio, l’ultima partita…

Il Direttore In Primo Piano Nerazzurri

Di racconti, su Mario Corso, ne avremmo molti, sia i fasti della sua storia sportiva, che corrispondono alla storia dell’Inter, sia alcune sue vicende umane, che hanno coinvolto noi, anche personalmente. Per la sua ultima partita la Basilica di Sant’Ambrogio era piena (compatibilmente con le Norme di questi tempi). Non li abbiamo visti tutti, ma c’erano Bordon, Zanetti con la moglie, Mauro Bellugi, Gabriele Oriali… C’era il Presidente Massimo Moratti, con la moglie Milly e la sorelle Bedy… Gli altri ci scusino, ma il rispetto per la cerimonia (noi siamo Cattolici), l’avanzamento dell’età (di tutti) e la mascherine indossate, ci hanno certamente fatto sfuggire molti. L’importante èp che ci fossero anche le persone “normali” e, specialmente, i tifosi, che normali non lo sono di certo, ma che avevano le lacrime agli occhi.

Chi fosse Corso, pensiamo, lo sanno tutti, specialmente chi legge queste pagine. Ecco perché, con tutto il cuore, cediamo la parola alla signora Stefania (moglie di un nipote di Mariolino: Marco). È lei che ha concluso la cerimonia, con queste parole precise parole:

“Mario, non avrei mai voluto essere qui oggi a leggere queste parole per te. È difficile raccontarti in poche righe, ma se proprio devo riassumerti, userei il termine “Amore”. Sì perché tu hai avuto due grandi amori…

L’Inter in cui hai dato sfoggio delle tue superlative doti tecniche di cui tutti riconoscono l’eccezionalità. Un amore nato nella tua giovinezza che hai portato avanti per tutta la vita, senza tradirlo mai. Un amore pieno di emozioni e di grandi soddisfazioni ricambiato da tifosi che ancora oggi ti guardano come ad un giocatore unico nella storia. Anche se schivo sempre disponibile per una foto e un autografo accompagnandoli con una battuta ed un sorriso. L’Inter ti ha dato tanto ma tu lo hai ricambiato con una devozione che solo i grandi Campioni hanno e noi tutti ti ringraziamo per le emozioni che sei sempre riuscito a darci quando eri in campo!

Il secondo amore è quello più privato, più importante, Enrica, la tua dolce e meravigliosa compagna di tutta una vita. La persona che più di chiunque altro ti conosceva nel profondo, che fino alla fine ha voluto tenerti per mano e starti accanto. Una donna che ti ha adorato, che ha dedicato a te la sua vita e a cui tu hai destinato il tuo affetto più grande. Un amore particolare, intenso, immenso e lunghissimo, un esempio per tutti i tuoi nipoti che hai sempre amato come fossero figli tuoi.

Ecco Mario, tu per me sei l’essenza dell’amore e dell’affetto, condito dal tuo grande umorismo e dal tuo innato senso di riservatezza.

Grazie Mario per averci voluto bene, noi continueremo a volertene…”

#MarioCorso #PiedeSinistroDiDio #Mandrake #MariolinoCorso #GrandeInter #InterSpaziale1971 #AnniversarioTriplete2010 #Coronavirus #InterClubFollonica #InterClubGiacintoFacchetti #InterTV #AntonioConte #CurvaNord69 #Boys #BoysLeFurieNerazzurre #Irriducibili #Viking #ForzaInter #InterFans #CheCalcioCheFa #InterFanTV #CurvaNordMilano #hashtaginter #PierluigiArcidiacono #PigiArcidiacono #CanteremoSinoAllaMorte

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it