Quel miglio in più… Inter 2 Parma 2 – Di Nicola Amoretti

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Riflessioni dopo #InterParma… La percezione della forza dell’Inter è mutata parecchio da un mese a questa parte. Siamo partiti dal morale altissimo di inizio Campionato, ottenuto grazie alle iniziali sei vittorie consecutive, fino alle due sconfitte in rapida successione contro Barcellona e Juventus. Poi, è arrivata la vittoria a Sassuolo, che ricorderemo per i tre goal presi da una squadra di metà classifica, che è riuscita a scalfire una delle difese più solide d’Europa con poco sforzo. I giudizi sono stati rimandati al mercoledì di Champions League, dove ancora una volta le sensazioni sono cambiate. Due a zero rifilato al Borussia Dortmund, discorso Girone riaperto e presa di coscienza della propria forza.

Al Meazza è arrivato, di gran carriera, un ottimo Parma, conscio della difficoltà di affrontare una squadra che si gioca il primo posto in classifica, ma preparato a mettere in campo una partita tatticamente quasi perfetta.
Due linee schierate in fase di non possesso e spazio in ripartenza alla rapidità di Gervinho e Karamoh, entrambi giustizieri di una difesa che non sta vivendo il momento di forma migliore. Kulusevski è riuscito a sostituire impeccabilmente Inglese e Cornelius, schermando Brozovic; l’Inter ha poche idee e gioca uno dei peggiori primi tempi della stagione.

Nella ripresa i nerazzurri l’hanno pareggiata subito, ma non sono riusciti a portare a casa i tre punti davanti agli oltre 67 mila tifosi.
Tutto sommato la prestazione è stata buona, ma soprattutto la mentalità giusta ha portato a scrollare di dosso le sconfitte pesanti con due super potenze come Barça e Juve.

(Qui sotto il fallo da rigore su Esposito, concesso dall’arbitro, durante: #InterBorussiaDortmund. Foto di Mattia Ozbot)

Qualche punto interrogativo è sorto durante questo percorso: quello che è spiccato maggiormente è l’inabilità di fare un miglio in più. Vuol dire non riuscire a chiudere la partita contro l’Udinese rimasto in 10 uomini per un’ora, o non rimanere aggrappati a un preziosissimo vantaggio a Barcellona; consiste nello sciupare un raro stop della Juventus finendo per pareggiare in casa contro il Parma, o nel creare una giocata che ti possa risolvere una partita bloccata.
Quel miglio in più è fondamentale per le squadre vincenti, le squadre che ci credono quando nessuno ne ha il coraggio. Devi farlo per superare i limiti prestabiliti da una mentalità che ormai ti hanno rifilato e di cui è difficile liberarsene.

Che sia chiaro: l’Inter di Conte è fortissima, sta facendo benissimo nonostante le tante difficoltà. Certi aspetti hanno urgenza di essere sistemati, ma il percorso è quello giusto. Ci vuole “solo” un miglio in più…

(Qui sotto una meravigliosa immagine – scattata da Mattia Ozbot – dell’Inter di Antonio Conte: il giovane diciassettenne Esposito accarezza il Campione Lukaku)

Inter – Parma
Foto: Mattia Ozbot

(Le fotografie di questo servizio sono di Mattia Ozbot)

Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.