Sfida ai Campioni d’Italia

Il Direttore In Primo Piano

Ferragosto, per i Cristiani è la festa dell’Assunzione in cielo di Maria di Nazareth, madre di Gesù. È l’ultimo fine settimana senza il Campionato di Calcio, poi, allo start ci sarà l’Inter Campione d’Italia. Si giocherà #InterGenoa allo “Stadio “Meazza”, il glorioso San Siro di centinaia di emozioni e vittorie. Appuntamento alle 18:30 di sabato, 21 agosto.

Confusi dal Calciomercato i tifosi nerazzurri, durante l’estate, non hanno perso l’occasione di darsi la zappa sui piedi: l’autodenigrazione è un vizio nerazzurro ereditato dagli Italiani in genere: parliamo male di noi, parliamo male di noi, lamentiamoci, critichiamo… Anche con uno stupendo scudetto sul petto.

Il Calcio è uno sport di squadra, i tifosi (tutti i tifosi) dovrebbero cercare di capire questo concetto, ma, specialmente, dovrebbero capire che si parla alla fine, non “durante”, questo è un giochino che serve solo alle trasmissioncine delle televisioni commerciali per tenere viva l’attenzione su di loro, per guadagnarsi la pagnotta. Tutto condito dal trucchetto di dare voce ai “tifosi da bar”, facendoli sentire importanti, sciorinando minchiate su minchiate, specialmente da parte degli ospiti in studio.

Se davvero si crede che cedendo due giocatori (certamente importanti) questa Inter valga meno di quella dello scorso Campionato, allora sarebbe meglio seguire un altro sport.

La Serie A non è il gioco sui campi degli oratori di un tempo: se hai un Campione che fa venti goal e ne compri altri due dello stesso potenziale non ne realizzi sessanta. Sarebbe troppo facile. È il gioco l’elemento importante di tutta la faccenda, le azioni create. Roberto Mancini non vi ha insegnato nulla quando sedeva sulla panchina nerazzurra. Certo, è stato più facile per Mourinho con la squadra che aveva a disposizione, ma anche l’Inter di Héctor Cúper aveva super attaccanti, e invece non ha vinto nulla. Se si creano dieci azioni da goal a partita si segnano uno, due o tre goal. Oppure no, può anche capitare che non sia così e il pallone non entri.

Pasinato, Maicon, Lucimar Ferreira da Silva (detto; Lúcio), Hakimi, non ci sono più; allora qualcuno pensa che l’Inter non farà più azioni penetranti sulla destra?

Qualcuno ha pensato che via Icardi l’Inter non avrebbe più segnato?

Chi è Lukaku? Nulla se va via, tutto se rimane.

Chi sono Lautaro e Barella? Tutto. In questo momento tutto.

Dzeko un rincalzo? Spero stiate scherzando.

L’Inter è l’Inter e lo scorso Campionato ha vinto con quattro giornate di anticipo lasciando la seconda squadra di Milano seconda anche in classifica, a dodici punti.

Ricordate la litania degli ultimi anni: “Chi sarà quest’anno l’anti Juventus?”, “Chi sarà quest’anno l’anti Juventus?”, “Chi sarà quest’anno l’anti Juventus?”… Ebbene, quest’anno la domanda è un’altra:

“Chi sarà quest’anno l’anti Inter?”.

I Campioni dell’Italia siamo noi e… SALUTATE LA CAPOLISTA!

#InterGenoa

 

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it