Vecchia storia… Con la Juve non si può!

Il Direttore In Campo In Primo Piano

Vecchia storia… Ce la si mette tutta a cercare di essere sportivi, “equilibrati” nel giudizio; o almeno una via di mezzo tra il tifoso appassionato (o l’Ultrà) e il prudente e assennato uomo sportivo, ma con la Juventus proprio non ci si riesce. Si tratta di una faccenda davvero impossibile. Di solito la “scusante” (per tutti) è che a velocità normale certi episodi sono difficili da valutare, ma i filmati di questa occasione mostrano un’altra storia. Anzi, scusate, non “un’altra storia”, ma: “La solita storia”. Da amanti del Calcio avremmo desiderato elogiare il gioco e il comportamento di Cuadrado, sempre di qui (in difesa) e sempre di là (a centrocampo) e sempre al di là (in attacco). Talmente perfetto da comportarsi correttamente in occasione del 2 a 1 dell’Inter: scivola e rimane giù, non fa porcate alla Pianić (irritante e davvero perfido, sia nell’agire, sia nelle dichiarazioni successive al match…); scivola, rimane giù e non fa pagliacciate (ripetiamo) alla Pianić; così, Perisic riesce a scansarlo e ad andare al cross.

Invece no, non possiamo parlare del suo bel gioco e della sua sportività: perché c’è il filmato dei complimenti di Massimiliano Allegri a (come lo ha chiamato lui) “Taglia”… Perché c’è il filmato dello stesso Tagliavento (Quarto uomo) che durante i minuti supplementari pronunzia la parola “Vinciamo”… Ma, attenzione! Se leggete bene il labiale dice: “Quanto recupero facciamo?” e non “Vinciamo!”. Perché c’è il solito (solito!) squilibrio tra i fischi da una parte e i fischi dall’altra. Perché ci sono le lacrime del nostro Capitano…

Almeno questa volta, però, non possono parlare. Dopo quello che hanno detto loro dopo la sfida di Champions League non possono più affermare quanto affermavano in passato in occasione di partite come questa: questa #InterJuventus che forse ci costerà cara. Forse il punto è proprio questo: al di là di tutto quello che vediamo da anni e anni, a Torino dovrebbero imparare a stare zitti.

Ieri il clima c’era. Ieri c’era tutta l’Inter, quella in campo e quella sugli spalti. E c’era e c’è stato anche Zhang, che forse inizia a capire. Amala!

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it