Zanetti

In Campo
Ciao Pupi
A noi piace immaginare un bambino di Quarta Elementare (non sappiamo se si chiami ancora così, ma poco ci importa…). Si avvia verso lo stadio “Meazza” di Milano, tenendo per mano il suo papà. Stanno andando ad assistere a una partita dell’Inter, perché da poco (è il Campionato 1995-1996) il Presidente è divenuto Massimo Moratti, il figlio del Presidentissimo Angiolino della “Grande Inter” degli Anni Sessanta, che in pochi anni vinse tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. In quella partita il bambino vedrà per la prima volta un giocatore: Javier Zanetti. Passano alcuni anni, il bambino è alle Scuole Medie (non sappiamo se si chiamino ancora così, ma poco ci importa…). L’Inter gioca un grande Campionato, ma non vince, è però in Finale di Coppa Uefa e questa partita si giocherà a Parigi, al Parco dei Principi. Allora il papà carica la macchina di merendine, cuscini, coperte, libri di scuola (che non saranno mai aperti). Si parte, si viaggia tutta la notte, si riposa nelle aree di servizio… Arriva il momento della partita e dopo il primo goal di Zamorano il raddoppio è proprio di Javier Zanetti. L’Inter vince quella Coppa. Passa il tempo e Zanetti è in campo che piange, perché l’Inter è stata eliminata dal Milan in Semifinale di Champions League. Gli si avvicina l’avversario Alessandro Nesta, che gli fa una carezza. Il bambino, intanto, cresce. È il 2010, quel bambino ora ha 23 anni, si sta laureando, il padre gli ha regalato un’automobile ed è fidanzato con una bella ragazza. Decide di partire con lei e di fare un breve vacanza a Madrid, in occasione della Finale di Champions Leaugue. La ragazza guarda il suo fidanzato che piange come un bambino, mentre guarda il Capitano dell’Inter, anch’egli in lacrime, ma questa volta perché la Champions League l’ha vinta. Il ragazzo pensa anche al suo papà, ormai vecchio, che a Madrid non è riuscito ad andare. La storia continua… Il ragazzo chiede alla fidanzata se sta bene e se se la sente di andare allo stadio. Lui, ormai ha 27 anni e lei sta per dargli il secondo figlio, che chiameranno Javier. Sono lì, in piedi, ad applaudire, e questa volta anche la ragazza ha le lacrime agli occhi. In campo Javier Zanetti da l’addio ai suoi tifosi. La ragazza prende un lembo della maglia che indossa il fidanzato e la bacia, lui le pone una mano sul pancione e le sorride.

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it