3 cose positive + altre 3, sempre positive, dopo Lazio-Inter – Di Nicola Amoretti

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Risultato perfetto, partita (quasi) perfetta. I nerazzurri ripartono nel miglior modo possibile dopo la sconfitta di Barcellona, e lo fanno convincendo. L’Olimpico di Roma non è mai uno stadio facile nel quale giocare, ma l’Inter si è imposta giostrando un ottimo Calcio e portando a casa un risultato rotondo. Ora la squadra di Spalletti si trova seconda a pari punti col Napoli, in vista della sfida casalinga contro il Genoa.

1) Come detto in apertura, l’Inter non ha solo vinto, ma lo ha fatto convincendo. La partita è stata preparata perfettamente: le ottime uscite in palleggio, il possesso palla prolungato e il pressing alto organizzato hanno fatto divertire e, soprattutto, hanno neutralizzato la Lazio, costringendola a giocare male. Le critiche (obiettive o meno) ci sono e ci saranno sempre, ma è certo che da più di un mese le prestazioni sotto il punto di vista del gioco sono migliorate nettamente, salvo qualche rara eccezione.

2) Solidità difensiva, qualità e quantità a centrocampo, duttilità degli esterni e la solita, inesorabile, freddezza di Icardi. Queste sono tutte le certezze che vengono confermate partita dopo partita, prestazione dopo prestazione. La squadra dà la sensazione di essere forte e compatta, e l’unione di tutte queste conferme ha portato alla sesta vittoria consecutiva in Campionato, piccolo traguardo non così facile da raggiungere.

3) Solidità mentale: non era del tutto scontato tornare da Barcellona e fornire una prestazione di alto livello come quella di ieri sera; il contraccolpo della sconfitta subita, arrivata dopo più di un mese da quella precedente (ovvero quella contro il Parma del 15 settembre), poteva colpire il morale della squadra. Un netto 0 a 3 era proprio quello che ci voleva per ripartire al meglio.

4) Marcelo Brozović è da qualche tempo il metronomo del centrocampo nerazzurro, regista indiscusso della squadra di Luciano Spalletti. Tocca tanti palloni, smista e verticalizza, assiste e finalizza come pochi centrocampisti in Serie A. Il momento positivo aiuta a elogiare un giocatore che in passato ha avuto difficoltà a trovare il ruolo più adatto e la continuità che, ogni tanto, ancora gli manca. Il goal di ieri sera è la ciliegina sulla torta di un’ottima partita, “sporcata” da un’ammonizione ingenua e forse qualche tocco di troppo, ma la sensazione è che il centrocampista croato sia ormai una pedina insostituibile nella scacchiera nerazzurra.

5) Grazie al pari tra Roma e Napoli e ai tre punti di ieri sera, ora i nerazzurri si trovano secondi a pari punti proprio con i Partenopei, dietro di sei lunghezze alla capolista Juventus. L’obiettivo dichiarato a inizio stagione è (ancora) il quarto posto e di certo non si possono creare aspettative superiori a questo punto della stagione, ma sicuramente fa piacere trovarsi ai vertici della classifica, piuttosto che guardare le dirette concorrenti con gli occhi costantemente puntati verso l’alto.

6) Un piccolo appunto va rivolto a João Mário, che ha risposto bene alla chiamata a sorpresa di Spalletti. Forse nessuno si aspettava di vederlo titolare in una partita così difficile, ma il portoghese si è fatto trovare pronto alla sua prima partita in nerazzurro dopo il prestito al West Ham. Un’ora di gioco svolti discretamente non dicono molto, se non che il ragazzo si sta allenando bene e sta scacciando qualche fantasma del recente passato. Inoltre, è l’ennesima prova che Spalletti è davvero un esperto nel recuperare giocatori dati per “persi”.

(La fotografia di Mauro Icardi, in apertura, è di Mattia Ozbot)

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Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.