Alessandria e Inter, Tinazzi nel cuore…

Storia

A cena, l’altra sera, ci si intratteneva parlando dell’Alessandria Calcio. Qualcuno, discorrendo, diceva “la fiaba dell’Alessandria”, altri “la favola dell’Alessandria”. A me pareva più appropriato il termine “favola”, ma ero l’unico (credo) interessato a questa differenza, gli altri speravano (e sperano) solo che i “Grigi” possano ribaltare il risultato della Semifinale di andata e vincere a San Siro, contro il Milan.

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I nostri lettori sanno che la passione per questo evento non nasce dalla storica rivalità con i rossoneri (risalente al 2003), ma da vero amore per il Calcio e per la nostra gente: gli italiani. Se il Milan vince questa Coppa Italia poco farà, se la dovesse vincere l’Alessandria sarà festa per anni, per tutti, non solo nella provincia piemontese, ma anche ovunque ci sia un vero appassionato di questo sport. I padri, i nonni, le mamme e le nonne lo racconteranno ai figli che giocano a pallone e i bambini che giocano Calcio in Italia sono praticamente tutti, anche quelli che praticano altri sport.

Purtroppo in questo periodo è venuto a mancare Giorgio Tinazzi, di 81 anni (scuola Inter…), che indossando la maglia grigia fu l’eroe dello spareggio per salire in Serie A (contro il Brescia, dove giocava anche Eugenio Bersellini), che si giocò (dopo 34 giornate), proprio nello stadio di San Siro, nel 1957, in una giornata davvero calda. Gli spettatori erano 70.000 (record per una partita di B) e la partita terminò 2 a 1 per l’Alessandria (dopo i tempi supplementari) e le marcature furono aperte proprio da Tinazzi (il secondo goal fu di Castaldo). Tinazzi sfiorò anche il terzo goal. Così l’Alessandria tornò in Serie A, dopo 9 anni. L’ultima retrocessione (definitiva) è del 1960. I “Grigi” lo hanno ricordato (indossando il lutto al braccio) nella partita giocata contro il Pro Piacenza e la Gradinata Nord gli ha dedicato uno striscione. La partita è terminata 1 a 1 (per l’Alessandria Vitofrancesco al 3’). «La gioia dei tifosi era immensa», raccontava Tinazzi in riferimento a quello spareggio, «e quando, rientrando ad Alessandria, al casello dell’autostrada, fummo travolti da una vera e propria marea di gente venuta a festeggiarci, capimmo di aver compiuto la nostra impresa. Solo allora lo comprendemmo realmente.». Immaginate cosa potrà accadere accedendo alla Finale di Coppa Italia e, specialmente, se quella Finale l’Alessandria la vincerà.

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Nella sua carriera Giorgio Tinazzi indossò anche le maglie dell’Inter, del Verona, dell’Udinese, del Modena, del Palermo e del Casale. Fu successivamente alla promozione in Serie A che tornò nell’Internazionale. Si ricorda proprio un suo goal alla sua Alessandria… pianse, non riuscì a trattenere le lacrime. Ad Alessandria Tinazzi giocò per due stagioni, dal 1955 al 1957, con 46 presenze e 11 goal. Qualcuno ricorda che le maglie dei “Grigi” erano ancora senza numeri… Il Brescia li aveva. In effetti, osservandoi filmati di allora, nel primo tempo i numeri non ci sono, ma nel secondo sì. Molti ricordano il suo tipico destro a incrociare sul secondo palo. Un tiro che gonfiava la rete.

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Nell’Inter Tinazzi giocava al centrocampo. Giocò la sua prima partita il primo Maggio 1955, in Campionato: Inter-Catania 3 a 0. L’ultima partita in nerazzurro fu in Coppa Italia: Como-Inter 0 a 3 (13 Luglio 1958). Nel Campionato 1954/1955 fece una sola presenza. Nel 1957/1958 fu presente in campo 12 volte e segnò due goal. In Coppa Italia, nella stessa stagione: 6 presenze e 4 goal

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it