Viva Insigne! Abbasso Alfano!

Fuori Campo

La questione è molto seria e lo si deve capire. Tutto è concatenato, tutto va a danno dei vostri figli, della vostra serenità e della vostra tranquillità: della nostra vita. Noi ne parliamo qui, su #INTER, perché è accaduto a un giocatore di Calcio tra i più famosi, ma l’argomento riguarda la quotidianità, la vita di tutti noi. Lorenzo Insigne è stato rapinato, con sua moglie accanto. Zitti tutti quelli che penseranno: “Va beh, ma con tutti i soldi che ha, che danno avrà avuto?!”. Zitti! Basta! Siamo stanchi di superficialità e ignoranza, di stupidità. Parli solo chi sa, parli solo chi pensa, parli solo chi sa ragionare, tutti gli altri zitti! Zitti anche tutti quelli che penseranno: “Va beh, ma era a Napoli…”. Zitti.

Gli hanno puntato una pistola al volto, in mezzo al traffico, dopo averlo inseguito in due su uno scooter, mentre Insigne tornava a casa dopo essere stato a cena con amici al Vomero, il grazioso quartiere collinare di Napoli. Il Ministro Alfano probabilmente era anche lui a cena, o c’era appena stato, o ci doveva andare, ma con la sua scorta… Il Ministro è il più lampante esempio di una classe politica che doveva essere nuova e competente, ma che, invece, è solo di facciata. L’inconsistenza dell’apparire che si afferma sull’essere, quelli che credono nelle tessere dei tifosi e nei Daspo, ma vanno a cena con chi ha permesso agli italiani (nel 2015) di giocarsi 88 miliardi di euro alle macchinette nei bar e i altri giochi. Giochi o furti? Ma che tenimmo in ta cappa?

Ministro_Angelino_Alfano

 

In ogni via delle città più importanti, anche nei centri storici delle principali città, vi sono negozi che comprano oro. La gente si vende le catenine e le medagliette di famiglia, ma non rinuncia alle sigarette e alla giocata sulle partite. Tutte queste cose insieme, anche con la partecipazione di una immigrazione mal controllata, hanno dato origine ad un forte abbassamento del livello della criminalità. Ti prendono a pugni in cinque per rubarti 20 euro… Massacrano una anziana signora, per rubarle 50 euro e la catenina d’oro, ma le Forze dell’Ordine si impegnano per sequestrare i tappini dell’acqua all’ingresso di un concerto di Baglioni e Morandi. È da decine di anni che il sottoscritto parte da casa con in tasca due tappini, si fa togliere quello della bottigliette ai cancelli e dieci passi dopo le tappa nuovamente con i tappi portati da casa. Sveglia! Si deve combattere la criminalità, quella vera, a tutti i suoi livelli, non giocare a “Guardie e Ladri”. Si deve conoscere il territorio, si devono conoscere i reali problemi dei cittadini, non più lavorare alle scrivanie su basi conformistiche.

Ricordiamo un Inter-Napoli, ma non ricordiamo se era già Ministro questo signore (talmente bravo che sa stare sia nei Governi di “Destra”, sia in quelli di “Sinistra”). Ebbene, vietarono la trasferta ai tifosi napoletani. A Milano? Non si sa che a Milano i napoletani sono migliaia? Risultato: i tifosi azzurri occuparono metà Secondo Anello Blu e tutti i possessori di abbonamenti e biglietti di quei settori dovettero litigare con steward e Forze dell’Ordine. Questa la sicurezza dei provvedimenti sapienti di Osservatorio e Ministero. Nella vita di tutti i giorni è così, come a San Siro quella volta.

La Sicurezza in Italia è una farsa, ma purtroppo nella vita quotidiana non siamo a teatro.

Tutta la nostra solidarietà a Lorenzo Insigne. Sappiamo quanto questo tipo di cose possano minare seriamente la tranquillità di una persona e speriamo vivamente che quanto accaduto non si ripercuota sul suo giuoco in campo e nella sua vita quotidiana e della sua famiglia. Forza Lorenzo!

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it