Battuta la Lazio, parliamo di derby… – Di Nicola Amoretti

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Parliamo ancora di #MilanInter. C’era il rischio di fare troppo i “Bauscia” dopo la vittoria contro i Rossoneri e, quattro giorni dopo, pagarne lo scotto contro la Lazio, ospiti di altissimo livello nel primo turno infrasettimanale della stagione. Anche loro erano (sono) in crescita dopo la brutta nottata europea contro il Cluj, ma il nostro obiettivo poteva essere solo la vittoria, che, ricordiamo, in casa contro i bianco-celesti mancava addirittura dal 21 dicembre 2016. Vittoria ottenuta, anche se con un pochino di fatica e, così, la vetta è ancora salda.

Vorremmo ritornare alla vittoria del “Derby della Madonnina” arrivata nel momento giusto e nella maniera giusta, perfetta per l’ambiente e per il gruppo. Vediamo i perché.

Per tutta la settimana, dopo il deludente pareggio contro lo Slavia Praga, la presunta lite nello spogliatoio tra Brozović e Lukaku ha come al solito prevalso su tutto quello che potesse riguardare il campo, liberando dalle catene i soliti avvoltoi da “destabilizzazione di ambienti”, sempre pronti a capitalizzare su ogni minimo accaduto per seminare zizzania.

Questa inutile polemica è stata spazzata via magistralmente in 3 diversi momenti dall’Inter.

De Vrij non ha esitato a dire che chiunque abbia giocato a Calcio e che abbia vissuto uno spogliatoio, sa benissimo che queste cose sono normalissime.

A seguire Conte: “Significa che scorre sangue nelle vene, quante volte mi è capitato di litigare con un compagno? Poi la sera insieme a cena e amici come prima”.

Infine, gli account social dell’Inter hanno postato, due giorni prima della partita, una foto dei due diretti interessati in allenamento, inviando a tutti un messaggio non scritto; chi vuole intendere, intenda.

Per scacciare la problematica inutile si chiede conferma al campo e il campo ha risposto benissimo. Serviva un riscontro per rimbalzare bene dopo il primo pareggio stagionale e per tornare su quella fragile retta via, altresì chiamata prima posizione in classifica.

Ironicamente la decidono proprio loro, Brozović e Lukaku, protagonisti nell’unico ambiente in cui vogliamo sentire parlare di loro: il rettangolo verde.

Una nota di merito va data al “Faraone” Godín, attribuitogli immeritatamente uno scarsissimo 6 in pagella da “LaGazzetta dello Sport”. Se questo non è un insulto…

L’Inter non ha vinto, ha stravinto contro un Milan che, a onor del vero, sta vivendo un periodo di totale confusione e tutt’altro che sereno, ma non importa; il derby è sempre il derby, e Milano è ancora nerazzurra.

(La foto in apertura di Marcelo Brozović è di Mattia Ozbot)

Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.