Le 15 cose più importanti che un interista deve sapere sul derby…

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Riportiamo fedelmente queste pagine sul derby dal “MANUALE DEL PERFETTO INTERISTA” (Arnoldo Mondadori Editore – 2014), scritto dal nostro Direttore Pierluigi Arcidiacono. A pagina 31 inizia il capitolo: IL DERBY DELLA MADONNINA e da pagina 37 a pagina 41 sono elencante quelle che, secondo l’Autore, sono: “Le 15 cose più importanti che un interista deve sapere sul Derby della Madoninna e sull’antimilanismo”.

1)

Al suo secondo Campionato, l’Inter (nel mese di febbraio del 1910) vince due derby consecutivi, con un punteggio complessivo di 10-1. All’andata infligge 5 reti ai rossoneri e al ritorno Inter-Milan finisce 5-1.

2)

Il 19 settembre 1926 l’Inter sconfigge il Milan per 6-3 in un derby amichevole organizzato per inaugurare il nuovo stadio di San Siro. Campo loro (almeno per allora), ma battesimo nostro.

3)

Il giocatore simbolo del calcio italiano è Giuseppe Meazza, che con l’Inter vince due scudetti (nel 1930 e nel 1938) e una Coppa Italia e con la Nazionale Italiana due Coppe del Mondo “Rimet”. Gli scudetti potevano essere tre con quello del 1940, ma non gioca mai per via di un infortunio. Lo stadio di San Siro è dedicato a lui. Giuseppe Meazza, ahimè, gioca due stagioni anche nel Milan (anzi nel Milano, come voleva si chiamasse la squadra il governo “autarchico” di allora). Meazza era già nel Settore Giovanile dell’Inter all’età di 14 anni, dal 1924 (prima era stato scartato da quegli intenditori del Milan perché pensavano fosse troppo magro…). Il suo cuore era assolutamente nerazzurro. A dimostrazione basti il fatto che, pur indossando l’altra maglia per due Campionati, rimase comunque socio dell’Ambrosiana Inter. Più di così.

4)

6 novembre 1949. Il Milan vince 0-2 al 7’ del primo tempo e i tifosi rossoneri pregustano il successo. Al 10’, però, l’Inter dimezza le distanze con una rete segnata da Nyers. Comincia la rimonta? No, perche il Milan va in gol ancora due volte, 1-4 per loro. La Curva Nord non esiste ancora, altrimenti alla fine di questa partita canterebbe: “Volevano vincere! Volevano vincere!”… Infatti, al 39’ segna Amadei per i nerazzurri, poi al 40’ ancora Nyers su rigore. All’intervallo siamo 3-4 per loro. Ma c’è ancora tutto il secondo tempo e il fattore psicologico non è certo a favore degli avversari. La storia racconta che al 50’ segna ancora Amadei. Doppietta! Poi, al 58’ è il turno di Benito Lorenzi (soprannominato “Veleno”), l’Inter e in vantaggio: 5-4. Il Milan, però, reagisce bene, da milanese doc, e pareggia, ma come sappiamo Milano siamo noi e al 64’ c’è la tripletta di Amadei: 6-5 e tutti a casa, il panettone a Natale lo mangeremo noi. Si dice così.

5)

Il 1° novembre 1953 “Stefano” Nyers realizza una tripletta in Inter-Milan 3-0. Sino al giorno prima era fuori rosa a causa di alcuni disaccordi con la società. Ma il derby è il derby e Nyers lo sa.

6)

6 ottobre 1957, Inter-Milan. Nel secondo tempo, sull’1-0 per l’Inter, il milanista Cucchiaroni sta per tirare un calcio di rigore. Benito Lorenzi si avvicina alla panchina e si fa consegnare mezzo limone. Poi, sornione, va verso il dischetto e mette il limone sotto la palla. I tifosi rossoneri urlano e cercano di avvisare il proprio giocatore, ma Cucchiaroni tira e la palla finisce in tribuna. Si chiude 1-0 per l’Inter.

7)

Il leggendario libero della Grande Inter Armando Picchi (tre volte Campione d’Italia, due d’Europa e due del Mondo), in maglia nerazzurra segna un solo gol in Campionato: è il 20 novembre 1960. Prova il gusto di segnarlo contro il Milan, un motivo ci sarà… L’Inter vince 0-1. È il suo primo derby, il primo anche dell’“Era Herrera”.

8)

Il 24 febbraio 1963 Sandro Mazzola ha 20 anni e non è ancora un giocatore famoso. Anzi, qualcuno pensa che sia lì, sul campo, perché figlio del leggendario Valentino, attaccante del Grande Torino, scomparso nella tragedia di Superga. Sandrino gioca il suo primo derby e dopo meno di un minuto va in gol. Da buon ragazzo educato, va a scusarsi con il portiere avversario Giorgio Ghezzi (ex interista). Ma questi gli risponde: “Ragazzino, non darmi mai più del lei!”.

9)

Il 27 aprile 1980 l’Inter vince lo scudetto. Ad assistere alla partita c’è un ragazzo, Giuseppe Bergomi. Quando entra a San Siro il giovane simpatizza per il Milan. Poi resterà nerazzurro per sempre.

10)

Il 6 settembre 1981 il difensore diciassettenne Giuseppe Bergomi, al suo primo derby, realizza all’ultimo minuto il gol del definitivo 2-2, che qualifica l’Inter ai quarti di finale di Coppa Italia, eliminando proprio i rossoneri. Poi, l’Inter vincerà quella Coppa.

11)

Il 28 ottobre 1979 il fantasista nerazzurro Evaristo Beccalossi realizza contro il portiere Albertosi una doppietta che piega i rossoneri. Nasce il motto: “Mi chiamo Evaristo, scusate se insisto”.

Goal_ di_Beccalossi_al_Milan

12)

L’abbiamo già ricordato, ma ci piace troppo: dopo la sconfitta per 0-3 nella Stracittadina di Coppa Italia del 10 febbraio 1993, Nicola Berti dichiara: “Meglio sconfitti che milanisti”.

13)

Il 29 agosto 2009, nel derby di andata, l’Inter vince 0-4 (Motta, Milito, Maicon, Stanković). L’arbitro si avvicina a Leonardo, allenatore dei rossoneri, e chiede se vuole il recupero. Sconsolato, il brasiliano risponde di no.

14)

In occasione del derby del 24 gennaio 2010, il Milan, per poter preparare al meglio la partita, chiede e ottiene di spostare l’impegno di Coppa Italia contro l’Udinese al mercoledì successivo. L’Inter vince 2-0 (con gol di Milito e Pandev), nonostante l’inferiorità numerica per le espulsioni di Sneijder (26’) sul punteggio di 1-0 e di Lucio sul 2-0, al 46’ del secondo tempo. La stessa azione determina anche la concessione di un rigore a favore dei rossoneri, con parata di Julio Cesar su tiro di Ronaldinho. Tre giorni dopo l’Udinese eliminerà il Milan dalla Coppa Italia espugnando il Meazza per 1-0.

15)

Il 6 maggio 2012, vincendo il derby per 4-2, l’Inter toglie matematicamente al Milan (in lotta con la Juventus) la possibilità di confermarsi Campione d’Italia. Anche con un pareggio il Milan sarebbe rimasto in corsa sino al termine del Campionato, ma con questa sconfitta fu escluso dalla lotta.

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