Lettera di una tifosa juventina

Calcio

Gentile tifosa juventina, ieri sera c’erano 40.000 persone in piedi ad applaudire il nostro Capitano e abbiamo visto bene maglie rossonere e bianconere e anche di altre squadre. Per questa sera io credo che le due compagini in campo siano alla pari due nostre rivali; abbiamo sofferto per l’una e abbiamo sofferto per l’altra… Chi mi conosce sa già la mia risposta: non c’è nulla che io ami di più del Tricolore, sino alla morte. In bocca al lupo per questa sera. 4 ever!

Caro Direttore,

non so se pubblicherà mai questa mia lettera perché non sono una tifosa dell’Inter. Sono, però, una grande, grandissima appassionata di Calcio e ieri mi trovavo a San Siro per il Match for Expo organizzato da Capitan Zanetti. È stata una serata molto emozionante ed è stato davvero speciale sentire quanto affetto provino i tifosi dell’Inter per il loro Capitano, perché è evidente che lo consideriate ancora tale. Forse i tifosi dell’Inter possono pensare che nessun altro a parte loro sia in grado di capire cosa sia stato e cosa continui a essere Zanetti per la vostra società. Fortunatamente non è così, Zanetti è stato un Campione in grado di unire tutto e tutti e questo è quanto di più magico possa fare uno sportivo. Quando il Capitano della mia squadra è uscito dal campo per l’ultima volta lo stadio gli ha regalato un applauso infinito, un applauso che era un misto di gioia e pianto. Così, come è accaduto a noi qualche anno fa è poi capitato a voi. Ora le nostre squadre ci sembrano un po’ più vuote senza di loro. Forse questo è un elemento che ci accomuna, visto che di solito invece si parla sempre e solo di ciò che ci divide. Ma so che la vostra è una testata diversa dalle solite… Due Campioni, tutti e due sposati con delle vere donne, tutti e due papà di tre splendidi bambini… Quanti elementi in comune e come sarebbe stato bello vederli giocare insieme, forse irrealistico, ognuno di loro ha fatto proprio della sua squadra la sua vita, ma bello. In bocca al lupo per il vostro futuro e, se lo volete, fate un in bocca al lupo anche a me e alla mia squadra per questa sera.

Una tifosa juventina

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it