Passo dopo passo…

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Così è passata anche #InterGenoa. L’Atalanta (vincendo 0 a 2, a Genova, contro la Sampdoria) aggancia la Juventus (che ha pareggiato 1 a 1 a Verona) e l’Inter di Antonio Conte, come dicono in Versilia: “Fa il suo”. In televisione, naturalmente, si ascoltano le solite minchionate: “Solo l’Inter può perdere questo Scudetto”… L’Inter sa molto bene di essere l’Inter. Conte sa bene chi sia la sua Inter. Tutto molto bello, ma manca davvero una vita e chi s’intenda davvero di Calcio (non certo dalle parti di Mediaset, di Telelombardia e compagni di merenda) sa bene che da marzo alla fine del torneo in corso sarà come se si trattasse di un nuovo Campionato.

Sarà anche una questione di forma, di fortuna e di infortuni (e tra questi, quest’anno anche il C-19); sarà una faccenda di orgoglio, perché, ormai si sa (o si dovrebbe sapere) le “squadrette” non esistono più. Non solo, ma le “le grandi” non sono più solo due o solo tre o solo quattro.

In ogni caso, Bastoni. Lautaro e Lukaku decidono di non fare bere nemmeno ilcaffè ai propri tifosi e “Big Rom” va subito in rete: siamo nel primo minuto di gioco, a 36” di gioco.

Poi, alcune occasioni per i neroazzurri… L’Inter, circa ogni tre minuti e mezzo, va al tiro. Il Genoa che si rende pericoloso un paio di volte. Handa sempre concentrato.

Meglio per il Genoa nel secondo tempo, ma è Matteo Darmian, su invito di Lukaku, che al 69’ insacca di potenza per il 2 a 0 nerazzurro.
Segna anche Sanchez al 77′, ma la rete viene annullata per fuorigioco, poi, VAR che rivede il tutto e (dopo due minuti) conferma il goal.

Questo è il Calcio, poi ci sono le chiacchiere in televisione, ma questa è una storia differente…

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it