IL PAGELLONE NERAZZURRO DI INTER-CHIEVO – Di Nicola Amoretti

In Campo In Primo Piano

Handanovič 6: se la partita si fosse giocata di giorno, il n°1 nerazzurro avrebbe avuto bisogno di una crema solare, di un lettino da spiaggia e di un “Margarita” per godersi al meglio il Sole; zero tiri in porta, timbra il cartellino ma non viene mai testato.

Cédric 6,5: non lo si vedeva in campo da un po’, ma ha interpretato bene la gara, con dinamicità e voglia di dimostrare; offre spesso il raddoppio in fase offensiva, accelerando i ritmi della manovra, e conferma la buona tecnica che lo contraddistingue. Molto probabilmente, però, non sarà riscattato.

Škriniar e Miranda 6,5: questa volta i due centrali vanno a braccetto, guidando benissimo la difesa anticipando tanti palloni quasi sulla linea di centrocampo, impostando rapidamente per mantenere il pallino del gioco.

Asamoah 7: dire che si è ritrovato il miglior Kwadwo che abbiamo visto alla Juve è troppo, però, la prestazione di ieri lo ricorda eccome. Molto bene.

Vecino 6: praticamente invisibile negli inserimenti (che sono la sua arma migliore insieme alla fisicità e al colpo di testa) e nel giropalla è un po’ lento. Quando ci sono partite di questo tipo brilla poco.

Borja Valero 6,5: destra, sinistra, destra, sinistra. La squadra gira bene soprattutto grazie a lui, in assenza di Brozović. Giocatore molto, molto intelligente; ma non lo scopriamo ora.

Politano 7: segna dopo un digiuno di due mesi, proprio dall’ultima vittoria in casa (contro la SPAL, anche lì finita 2 a 0). Punto fisso di questa stagione, lunedì sera, come spesse altre volte, dà fastidio agli ospiti; la sua fantasia è perfetta per attaccare questo tipo di difese, chiuse e preparate sull’uscita in pressione al primo tocco di palla.

Nainggolan 6,5: un “Ninja” in continuo miglioramento di forma, che fa rimpiangere i mesi di assenza e prestazioni non all’altezza. Quando prova a calciare in porta viene murato o chiuso prima; lui si esprime meglio in campo aperto e la partita di lunedì non era delle più adatte, ma la “garra” che mette in campo è molto apprezzabile.

Perišić 7: settimo goal in sette incontri con il Chievo, il croato vede giallo come i tori vedono rosso. I complimenti vanno fatti anche per aver scaturito la confusione al limite dell’area gialloblu che ha portato alla conclusione vincente di Politano per l’1 a 0. Rimarrà anche l’anno prossimo? Chi lo sa…

Icardi 5: l’argentino sta ritrovando minutaggio dopo il caos di qualche mese fa, ma il contributo e il feeling non sono abbastanza dal punto di vista del campo. Tocca pochissimi palloni (ancora meno di quanto è abituato) e sembra che necessiti di un traduttore per tornare a parlare la stessa lingua calcistica della squadra.

Candreva 6,5: entra in campo vigorosamente con la voglia di aiutare la squadra, rispondendo alla frecciata di Spalletti, che in un’intervista post-partita ha richiamato l’attenzione di coloro che entrano a partita in corso e che dovrebbero dare di più.

Gagliardini 6,5: lo stesso discorso di Candreva vale anche per lui. Entra bene, andando alto nel campo a recuperare palloni non levando mai la gamba, segno di chi vuole far capire fin da subito chi comanda.

Martìnez s.v.

Spalletti 6,5: la squadra non brilla e non emoziona, ma porta a casa la pagnotta. Scelte quasi obbligate per le assenze di De Vrij, D’ambrosio e Brozović. Nonostante quest’anno le partite non abbiano quasi mai fatto divertire, sta lentamente portando a casa l’obiettivo stagionale.

(La foto in apertura di servizio è di Mattia Ozbot)

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Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.