In una Pasqua né dolce né amara, è sorpresa a metà – Di Roberta Santoro

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Indubbiamente una vittoria sarebbe stata oro colato per la squadra e per i tifosi, ma, tutto sommato, è andata bene così… Una partenza apparentemente buona; l’impressione che in campo vi fosse una squadra fresca e vigorosa è stata subito smorzata dal goal degli avversari, arrivato come un fulmine a ciel sereno. Così, l’Inter, ha dovuto mettere ai ripari il risultato e, nuovamente, è sorto il dubbio per le scelte del tecnico di Certaldo.

Scelte messe in dubbio perché in molti avrebbero optato per un gioco aggressivo, in grado si sottomettere la Roma, soprattutto dopo il goal, ma, personalmente, credo che a riguardo della gara di sabato sera, non tutti i demeriti siano da attribuire a Spalletti. Mi sarei aspettata qualcosa di più dal “Ninja”, con la Roma davvero ingiudicabile, e non avrei mai fatto giocare Joao Mario; indubbiamente ho apprezzato la regia e la sapienza di Borja Valero; Vecino mi è sembrato leggermente sotto tono e Lautaro (rientrato dall’infortunio) ha dato il suo contributo. Che dire di Icardi… Ha sicuramente portato una ventata di freschezza, ma ciò non è bastato. Una occasione sprecata e poca incisività per l’ex Capitano che mi ha portata a fare una riflessione sul tifo al quale abbiamo assistito.

Già fuori dallo stadio ho percepito la presenza di varie fazioni… addirittura un tifoso travestito da “moglie del numero 9” con tanto di maglia originale in tutti i sensi perché sul retro portava una offensiva allusione nei confronti della signora.
Non si fa. Se si va allo stadio per tifare Inter, si tifa Inter. Non si offende e non si rema contro, anche se il momento è critico e anche se a nostro avviso qualcuno si è comportato male. Se non piace un giocatore, al suo ingresso non si fischia e non si insulta. Ci si comporta come quelle persone che passivamente hanno seguito il gioco o che contrariamente hanno incitato in maniera positiva e hanno affrontato l’occasione della partita come un momento di festa da vivere con le famiglie, con gli amici o solamente con l’Inter nel cuore.

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Roberta Santoro
Roberta Santoro
Roberta Santoro, dottoressa in Scienza dello Sport è specializzata in Marketing Organizzazione e Sociologia dello Sport. Attualmente svolge la professione di Personal Trainer. Da bambina praticava l’Atletica Leggera correndo i 100 metri, ma i suoi tempi non erano dare record e, quindi, si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio di Como. Appassionata di Calcio si è dedicata anche all’arbitraggio di questo sport. Ama il Calcio e naturalmente è interista.