Il rettangolo verde come unica speranza – Di Nicola Amoretti

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Non sono mai bastati tanti o pochi punti di distanza tra Juventus e Inter a uccidere le sensazioni del “Derby d’Italia”.
Non sono mai state tanto forti le polemiche di ogni tipo da rovinare una partita di questo calibro.

Ma, per le questioni che tutti conosciamo, saremo obbligati ad assistere ad una partita e a un Campionato che ha perso tanto.
In primis i tifosi (l’anima e il motore del Calcio), giustamente obbligati a stare a casa lasciando gli stadi tristemente vuoti, che daranno voce alle sole urla dei protagonisti e alle esultanze della panchina e dello staff.

C’é anche chi mette in dubbio la legittimitá del Campionato stesso, che ha raggiunto livelli altissimi di confusione; prima si poteva giocare a porte aperte, poi, si è deciso per i rinvii, poi, si è potuto giocare solo in alcune regioni (mentre la Serie B andava avanti normalmente), quando, infine, è arrivata la decisione di giocare a porte chiuse fino al 3 aprile, eccetto stravolgimenti.

Ora l’Inter, ma del resto anche tutte le altre squadre, si è trovata a preparare almeno tre partite diverse nel giro di pochi giorni, senza mai sapere effettivamente quale si dovesse giocare. Tatticamente e mentalmente è un problema non da poco, che si potrebbe riproporre sul campo.

Il campo, quindi, diventa l’ultima spiaggia, l’ancora di salvezza per salvare una situazione pessima per tutti.
Lo spettacolo del Football ha, ora più che mai, la responsabilità di non far perdere il sentimento che abbiamo per questo sport.

Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.