Appuntamento a venerdì 27, ma dopo il giovedì…

Together Inter Milano

Ieri, lunedì 16 Febbraio 2015, ha avuto luogo a Milano la presentazione alla Stampa e agli Inter Club del film “Javier Zanetti: Capitano da Buenos Aires”.

Tra due venerdì (e solo venerdì 27 Febbraio, al di là di futuri sviluppi distributivi), alle 20.30 (il giorno dopo Inter-Celtic) vi sarà la proiezione aperta al pubblico in oltre 200 sale cinematografiche in tutta Italia. Sarà una diretta in via satellite. Noi consigliamo di andare a vedere questo film e non solo ai tifosi dell’Inter. Citiamo Luigi Garlando, scrittore raffinato e una delle prime firme de La Gazzetta dello Sport:

“Javier Zanetti è una figurina che ogni padre metterebbe in mano al proprio figlio come santino, a prescindere dal campanile del tifo: gioca come lui, comportati come lui”.

La storia, che noi interisti conosciamo bene, è bella e passa attraverso la narrazione di Guaron. Chi era costui? Uno scrittore e poeta (cieco fin da bambino) che scrive questo romanzo… La regia di Carlo A. Sigon e Simone Scafildi (interisti) è buona. Vi è molta cura nel montaggio. La fotografia è davvero affascinante e romantica. Vi sono molte testimonianze importanti: Massimo Moratti, José Mourinho, Ivan Cordoba (suo compagno in campo e di stanza), Esteban Cambiasso, Sandro Mazzola, Roberto Baggio, Lionel Messi e lo scherzoso Fiorello. Tutti che raccontano la storia del Capitano nerazzurro, la storia di Pupi. Naturalmente non mancano le testimonianze del papà, del fratello, di sua moglie Paula (da sempre importante presenza accanto a lui) e di tanti amici di un tempo. Commovente il papà che racconta che gli riparò le scarpette da giuoco con un fil di ferro leggero, perché non aveva altro. Fondamentale il messaggio: è più importante essere un uomo che vincere. Molta la poesia nella vita di Javier Zanetti, oggi nostro Vicepresidente, che nel cuore (lo ha confermato rispondendo a una nostra domanda) ha la speranza di poter donare all’Inter, con il suo lavoro di oggi e futuro, molti altri bei momenti. Momenti emozionanti, intensi, come ha già saputo regalare ai tifosi da giocatore, in diciannove stagioni vestendo sempre la stessa maglia, la nostra. Il documentario-film si apre con le immagini del 5 Maggio, perché Zanetti sa che nei cuori dei nerazzurri quel dolore fu forte e lo fu anche per lui. Dolore curato, sì. Curato molto bene, dal 2005 in poi, ma che al ricordo fa piangere ancora. Nella pellicola, poi, si ribadisce l’importanza di quella vittoria in Coppa Italia nel 2005: il lavoro svolto con tanta pazienza e impegno stava iniziando a dare i propri frutti. Il resto è storia…

Al termine del film il Capitano arriva, sorridente. Parla della più grande fortuna che ha avuto: la sua famiglia. La sua è una certezza: “Mi hanno dato tanto”. Poi, ricorda che “al di là delle vittorie” aveva “un ottimo rapporto con Mourinho” e, infatti, nel film, lo “Special One”, narrando di un momento tra loro, di uno sguardo senza parole, si commuove e afferma che è quanto di meglio possa desiderare un allenatore. Un collega domanda quali siano gli allenatori (oltre a Mou) che hanno lasciato un segno e Javier non ha dubbi: “Simoni, Cuper, Mancini…”. Ora Javier Zanetti, tanto argentino e tanto milanese, è uno degli Ambasciatori di EXPO 2015. Scenderà ancora in campo per questa occasione, perché la Fondazione Pupi ha organizzato un incontro di beneficienza proprio a San Siro, al “Meazza”, il 4 Maggio.

Ora, però, prima della proiezione di venerdì c’è da volare in Scozia, per affrontare una storica e gloriosa compagine che molti anni fa ci tolse la gioia e il sorriso. Era sempre Maggio, non il 5, ma il 25 del 1967. Il Capitano, allora, era Armando Picchi. L’Inter in quella Finale di Coppa dei Campioni era favorita e andrà in vantaggio con Sandro Mazzola (su rigore) al 6° minuto. Poi, il pareggio di Gemmell al 62° e il gelo con il goal di Chalmers all’83°.

Ricominciamo dalla doppia partita con il Celtic, Vicepresidente, portaci lontano.

La produzione del film è del F.C. Internazionale Milano e la distribuzione Nexo Digital. L’evento di venerdì è organizzato in collaborazione con Pirelli e Fondazione Pupi. Media partner: La Gazzetta delo Sport, Radio Italia, MYmovies.it.

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it