3 cose positive e 3 negative dopo Inter-Benevento – Di Nicola Amoretti

In Primo Piano Nerazzurri

Come togliersi un sassolino dalla scarpa, come grattarsi dopo svariati minuti di prurito, come bere un bicchiere d’acqua fresca dopo una corsa stremante; ma il bicchiere d’acqua è solo un senso figurato, perché il Benevento ha fatto una signora partita. E ora via, si pensa solo a noi e al derby. Pronti a caricarci come delle molle in una sfida che dopo qualche anno, finalmente, ha il sapore di Champions League.

Le tre positive:

1) Il ritorno alla vittoria è più rassicurante che mai: sicuramente non è stata la prestazione più bella della stagione, ma serviva concretezza, non estetica. E così è stato.

2) I calci piazzati si confermano un’arma importantissima, che, se sfruttati bene, possono portare svariati goal e di conseguenza punti. Bene i marcatori, i due della “frittata” di “Marassi” sono entrati nel tabellino dei marcatori, scacciando via il possibile crollo psicologico.

3) Dopo l’1-2 di Ranocchia e Milan Škriniar e la doppia ammonizione di Viola, l’Inter si è sbloccata e ha cominciato a giocare meglio. Certo, qualcuno potrà dire che sia stato facile, ma quando hai così tanta pressione, quando le vittorie e le prestazioni positive mancano da tanto, diventa difficile anche un passaggio di due metri. Ennesima dimostrazione di quanto possa pesare un “semplice” goal.

Le tre negative:

1) Per un’ora di gioco il Benevento si è dimostrato compatto e lucido, qualche ottima uscita palla al piede e qualche spunto davanti hanno impaurito i quasi 50.000 di San Siro. D’altro canto, i nerazzurri hanno evidenziato qualche insicurezza di troppo, giocate imprecise e monotone. Pensando alle prossime partite i nerazzurri non potranno permettersi un’ora di Calcio così.

2) Sulla carta era l’occasione perfetta per sbloccarsi individualmente. Per quanto riguarda il reparto offensivo nessuno timbra il cartellino: da Candreva, ancora a secco; a Perisic che emana una luce fiacca e debole da Dicembre, passando per Éder, non presente come le scorse partite.

3) La reazione alle difficoltà poste dal Benevento non è stata immediata. Ci è voluto troppo tempo, con la pressione che aumentava a dismisura ogni minuto che passava. L’Inter vista nella prima parte di Campionato si sta ancora nascondendo dietro quella attuale: è evidente che ci sia bisogno di ancora un po’ di tempo, ma i granelli di sabbia di questa grande clessidra stanno finendo più in fretta di quanto possa sembrare.

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Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.