Bianconeri dopo bianconeri… Scendiamo in campo determinati!

Il Direttore In Primo Piano

Da una sfida contro una compagine bianconera ad un’altra con gli stessi colori: quella di Udine. Ogni partita è importante, ogni squadra non va sottovalutata; qualcosa che, a Milano, in casa neroazzurra, lo abbiamo imparato bene. In questi ultimi anni di punti persi con squadre che, “sulla carta”, dovevano essere battute senza problemi, ne abbiamo persi tanti.
Il rimorso più grande è quello del Campionato 2010/2011: lo squadrone del “Triplete” poteva vincerlo senza problemi.

Quest’anno sarebbe stato sufficiente giocare bene una trentina di minuti in più e l’Inter si sarebbe qualificata in Champions League e sarebbe seconda in classifica, in Campionato. A volte è davvero questione di minuti di gioco, a volte di fortuna, a volte di un solo goal. Si pensi solo proprio alla stagione trionfale del 2010:la Champions è stata vinta con determinazione (idem si può dire della Coppa Italia), ma se vogliamo essere davvero sinceri lo scudetto è stato proprio una questione di un goal. Certo, noi ricordiamo grandi imprese, splendide vittorie con le compagini più prestigiose, ma alla fine dobbiamo molto alla determinazione di Capitan Zanetti e a quella sua incursione sulla sinistra che fornì la palla a Milito per il goal a Siena. A sfida diretta a Roma l’avevamo persa… Grazie a Pazzini, che segnò in Roma-Sampdoria, recuperammo la testa della classifica.

Questa la grande lezione che dovrebbero imparare i tecnici e i giocatori dell’Inter: con Milan, Juventus, Napoli, il Biscione alza sempre la testa; è, invece, con le squadre “minori” che, sovente, sorgono e sono sorte, difficoltà.

A Udine i ragazzi vedranno davanti a loro maglie bianconere… Si dovrà scender in campo come accaduto nel primo tempo di sabato scorso: determinati, padroni del campo, orgogliosi della maglia indossata, orgogliosi della nostra storia.

Questa è davvero una speranza che cambierebbe tutta la storia di questa stagione (e al di là delle eliminazioni europee e in Coppa Italia). Arrivare terzi o secondi, ma non per un goal all’ultimo, come lo scorso anno, ma arrivare terzi o secondi per dimostrare a tutti che un passo avanti si è davvero compiuto.

Proviamoci. I tifosi nerazzurri lo meritano…

(La foto in apertura di servizio è di Mattia Ozbot)

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it