Con la Spal si potrebbe anche pareggiare, ma la Curva Nord urla: VINCERE!

Il Direttore In Campo In Primo Piano

Domenica, allo otto e mezza di sera, ora di cena, si gioca contro la Spal. La gara è ricca di significati, sportivi e tecnici. Il tifo si divide, dopo i recenti successi: 0 a 1 alla Sampdoria; 2 a 1 alla Fiorentina e 2 a 0 al Cagliari, si potrebbe anche tirare il fiato un pochino, pensare alla “Media Inglese” e accontentarsi di un pareggio. A supporto di questa tesi anche la Cabala: se ne vinci una, due, tre di seguito… Quattro e cinque con quelle di Champions, poi, a un certo punto, devi “cadere”. Meglio che accada con la Spal, fuori casa (con un pareggio dignitoso) che – non sia mai detto! – nel derby casalingo del 21 ottobre, contro i Non-Cugini.

Ebbene, col senno di poi sì: pareggiare con la Spal e vincere con i rossoneri andrebbe benissimo per il bilancio nerazzurro di questo periodo, ma, fortunatamente, le faccende non vanno così. Su come funzioni la testa dei giocatori Spalletti è intervenuto numerose volte: ha spiegato e rispiegato; su come giri la palla in campo anche. Non solo, ma si sa anche quale sia la parola d’ordine della nostra Curva Nord: VINCERE!

Si deve fare il proprio dovere, giocare bene, come abbiamo visto si può fare: sia con i ragazzi che hanno giocato in #InterCagliari, sia con i giocatori che hanno vinto in Olanda, contro il Psv. Poi, dopo la Spal, ci sarà la pausa (per così dire… Perché la pausa – in verità – è solo per i tifosi). In ogni caso ai rossoneri si può pensare più avanti.

La Spal, dopo il buon inizio, ora “naviga” a metà classifica (e verso il basso): l’Inter non può farsi sfuggire questa occasione, ne deve tenere conto. Tra i nerazzurri c’è consapevolezza dei propri mezzi, c’è voglia di vincere, c’è desiderio di stare bene, di stare sempre meglio e di fare stare bene i propri tifosi. Lo sanno tutti, dai Campioni più quotati all’ultima riserva.

Forse – Spalletti non si arrabbi – sarebbe una buona occasione per provare a partire con la stupenda coppia d’attacco di cui si dispone: Icardi-Lautaro. Il Mister anche questo lo ha spiegato bene: “Per ora non si può ancora…”. Però, uno strappo alla regola, nel primo tempo, con la Spal si potrebbe. Dai, ci faccia contenti.

Alzando il naso in su, lì vicino c’è il Napoli, forza ragazzi, ora che avete capito che maglia indossate, dimostrate chi siete. I tifosi ci credono sempre di più.

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Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it