Il pagellone nerazzurro e le foto di #InterMilan – Di Nicola Amoretti

In Campo In Primo Piano

Ti te dominet Milan… Quello che stava diventando un derby da dimenticare si è rivelato uno dei piú belli degli ultimi anni. I meriti e lo 0 a 2 di un Milan aggressivo e cinico si sono fermati al 45’ minuto. Poi, è uscita la Pazza Inter, la stessa che, a inizio anno, il Presidente Zhang e Antonio Conte volevano rendere “normale”. Ma questa follia, questa “imprevedibilitá” che non dà ascolto a nessuna ragione o logica calcistica, è l’anima dell’Inter, è l’immutabile pelle del Biscione nero e blu.

Finisce 4 a 2 l’ottantaduesimo derby vinto dall’Inter, che aggancia di nuovo la Juventus in testa alla classifica della Serie A.

(Sotto #MirkoMengozzi,voce nerazzurra)

Padelli 5,5: la scusante dell’inattivitá ha un peso specifico, come purtroppo anche i goal presi. Due errori, il primo un po’ piú grave dell’altro, che avrebbero potuto farci davvero male. Meglio nel secondo tempo. In ogni caso, grande cuore nerazzurro.

Godin 5: lento e in confusione, perde spesso i duelli individuali e il senso della posizione. Contro Theo Hernandez e Rebic non era facile, ma da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più. Poche cose buone, tra cui il bel filtrante in area per Sanchez dal quale è scaturito il goal di Vecino.

De Vrij 7,5: “The Wall”. Non ce ne voglia Walter Samuel, ma qui il soprannome copiato ci sta tutto. É l’unico a reggere quando si soffre e il primo a padroneggiare quando si domina. Il goal del vantaggio è qualcosa di meraviglioso.

Škriniar 6: tanti errori in fase difensiva e in fase di impostazione. Nel secondo tempo riesce finalmente a imperare sulla sua zona di campo. Castillejo diventa piccolo piccolo.

Young 6: tanto contenimento, poche occasioni per farsi vedere in avanti. Tutto sommato gioca una partita di tutto rispetto; è con noi da meno di un mese, ma sembra che giochi con Conte da una vita.

Vecino 7,5: migliore in campo. Sale in cattedra nei big match (forse è questo il suo difetto più grande); punisce il Milan per la seconda volta in meno di un anno. Gioca da mezzala, seconda punta e addirittura trequartista. Fa tutto e lo fa bene. Quando gioca così è molto prezioso.

Brozovic 7: primo tempo degno di “Chi l’ha visto”; viene compensato da un’ottima seconda frazione di gioco. É lui l’artefice dell’inizio della rimonta, con un goal bello e difficile.

Barella 7: lo stesso discorso di Brozovic vale anche per lui. Ogni minuto che passa nel secondo tempo cresce di rendimento. Ma quanto è bello quando parte in accelerazione palla al piede?

Candreva 6: la sua prestazione sarebbe stata anonima e insufficiente, ma, poi, si redime sfornando l’assist da calcio d’angolo per De Vrij (che marca la rete).

Sanchez 6,5: corre tantissimo e pulisce qualche pallone lì davanti, con tanta qualità. Quasi (ed è tanto…) non fa sentire la mancanza di Lautaro Martínez. Da considerare primo ottimo sostituto di un attacco che ha tanti minuti sulle gambe.

Lukaku 7: segna sempre, non ce n’è per nessuno. Il doppio goal (all’andata e al ritorno) è da record. “Big Rom” é un calciatore vero, un uomo spogliatoio e una persona fantastica.

Eriksen 6,5: mezzo voto in più per la sabongia da quasi centrocampo che si stampa sulla traversa, privandoci il goal dell’anno. Qualcuno ha detto: “Se quella palla entrava risolvevano il problema della demolizione di San Siro, perché lo stadio venia giù da solo”… Si deve ancora abituare agli schemi, ma quando rompe il ghiaccio l’Inter diventa più bella.

Moses 6: soffre la fase difensiva, ma in compenso regala l’assist a Lukaku.

Biraghi s.v.

Conte 6: il primo tempo disastroso è troppo pesante per poter andare oltre la sufficienza. Sicuramente, però, è servita una sua scossa negli spogliatoi che ha indirizzato l’esito del secondo tempo e, quindi, della partita.

(Le fotografie di questo servizio sono di #MattiaOzbot)

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Nicola Amoretti
Nicola Amoretti
Nicola Amoretti è nato in Toscana, ad Arezzo, il 4 Gennaio 1998, proprio nel giorno in cui a San Siro si giocava Inter-Juve e Ronaldo, dopo una lunga corsa sulla destra (sfuggito anche a un tentativo di fallo) serviva a Youri Djorkaeff il pallone della vittoria. Amoretti vive a Milano dai primi Anni 2000. Attualmente studente, è appassionato di Calcio e dell’Inter, ama il Calcio inglese e si interessa anche di altri sport, specialmente: Pallacanestro e Tennis. Gioca nella Macallesi, società di periferia di Milano (squadra dove ha giocato Walter Zenga dal 1969 al 1971). Le sue passioni sono: Giornalismo, Lettura e Musica.