L’Inter e la sua abitudine: farsi male da sola

Together Inter Milano

L’Inter ha l’abitudine di farsi male da sola e, questa volta, è stridore di denti per giocatori dell’Inter. Non basta il sistema mediatico che fa di tutto per minare la serenità dell’ambiente nerazzurro in momenti precisi, scientificamente. Non bastano la prima pagina de La Gazzetta dello Sport (9 Febbraio) che recita: INTER DENTRO LA CRISI – MANCINI LA RESA DEI CONTI e le due pagine seguenti (intere): Mancini e Inter, i conti non tornano. Non bastano la prima pagina de La Gazzetta dello Sport (12 Febbraio): SOS INTER – THOHIR A CACCIA DI SOCI e le due seguenti (intere), dove a pagina 3 si intitola anche: E Moratti è già pronto: «Io di nuovo presidente? Non escludo nulla…». Sembra evidente che si desidera “tagliare le gambe” il più possibile a questa Inter, già in crisi per un mese di Gennaio catastrofico, dal punto di vista dei risultati sul campo. In verità, altri problemi non ce ne sono, o almeno problemi che non ci fossero già prima. Il debito Inter era così anche quando i nerazzurri guidavano la classifica, quindi, queste super inchieste, questi scoop da esami di Terza Media, fanno solo sorridere.

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Poi, il solito tam tam prima delle gare importanti… qualcuno i nerazzurri li “odia” davvero: c’è quello scontro diretto e gira la voce che quel giocatore vuole andare via; c’è la sfida con il Milan o la Juve e gira la voce che quell’altro giocatore si sarebbe accordato proprio con i rossoneri o con i bianconeri… è così da sempre. In questo periodo è il turno di Mauro Icardi in partenza.

Ma non basta. L’Inter ci mette del suo. È genetica (è una scelta) la forma mentis di non occuparsi concretamente di “Comunicazione”. Ricordate Mourinho? Lo disse proprio lui, lo denunciò, gli altri hanno televisioni e giornali, l’Inter aveva (ha) solo Inter Channel… Ecco appunto, Mourinho. Torna a San Siro dopo circa sei anni da quella splendida vittoria della Champions League, dopo quel meraviglioso “Triplete” del 2010. Prima non lo ha mai fatto. Prima non è mai tornato a prendersi l’applauso che tutti i tifosi nerazzurri volevano tributargli. E viene ora? Viene in questo momento in cui la squadra è in crisi e ha bisogno di chiudersi a quadrato contro qualsiasi ingerenza? Psicologicamente è la più grande cavolata che si potesse fare in questo momento. Certo non si può vietare a chicchessia di venire a vedere la partita al “Meazza”, ma il problema è che le sempre famose “voci circolanti” narrino (e viene riportato ovunque) che si tratterebbe di un invito. C’è chi allora vuole gettare acqua sul fuoco: «Ma no», si dice, «viene per osservare Icardi…». Bella roba, ancora peggio. Ma vogliamo proprio un Inter a terra?

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Dunque l’Inter, sabato sera, entrerà in campo sotto pressione per la propria situazione e la prima cosa che sentiranno allenatore e ragazzi saranno i cori per Mourinho e per i giocatori del “Triplete” del 2010. Proprio quello che ci voleva per tirare su il morale. Poi la ciliegina sulla torta: ci sarà anche Ronaldo, da quasi tutti i tifosi nerazzurri considerato un “traditore” plurimo. Perché, allora, non si è invita anche l’arbitro Ceccarini? L’Inter in questa stagione a prendere molti cartellini gialli e rossi, ma è chiunque abbia deciso l’invito di Mourinho per questa partita che, crediamo, meriti davvero una bella ammonizione. Almeno dai ragazzi di questa squadra.

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