22 Marzo 1998 – Milan – Inter 0-3

Storia

 

Non importa la classifica, non importano gli interpreti, non importa il giorno e l’ora in cui si gioca. Il Derby della Madunina è sempre un evento atteso col fiato sospeso dall’intera città, perché in palio c’è il diritto di affermare gonfiando il petto che “Milano siamo noi!”.

Si respirava questa atmosfera anche la sera del 22 Marzo 1998, con l’Inter impegnata in un serrato “testa a testa” per la vetta della classifica contro Juventus e Lazio e il Milan ad annaspare a centro classifica nonostante le ottimistiche aspettative create a inizio stagione dal ritorno in panchina di Fabio Capello.

Il calendario vedeva l’Inter in trasferta e per la maggioranza del pubblico presente allo stadio sarebbe stata assai gustosa l’idea di avere contribuito ad allontanare i nerazzurri, forse definitivamente, dal vertice della classifica. Anche la cabala era dalla parte dei milanisti, se è vero che secondo una certa “tradizione” spesso dalle stracittadine esce vincitrice la squadra sfavorita. Quella volta, però, le differenze di valori in campo e le differenti motivazioni erano troppo evidenti per essere stravolte. Così, quando poco prima dell’intervallo Simeone ha anticipato tutti incornando in rete sul primo palo un calcio d’angolo battuto da Moriero e portando in vantaggio gli uomini di Gigi Simoni nessuno (in verità) si è stupito. Col risultato sbloccato a proprio favore e gli avversari costretti a sbilanciarsi nel tentativo di rimontare, i nerazzurri hanno avuto vita facile nella ripresa, potendo sfruttare totalmente l’arma del contropiede, assolutamente congeniale a elementi veloci come l’Ala Moriero (già autore dell’assist per il primo goal) e soprattutto lo scatenato Ronaldo, che ha probabilmente vissuto l’annata migliore della sua intera carriera. Proprio da una improvvisa ripartenza sulla fascia destra è nato, a meno di un quarto d’ora dalla fine, il raddoppio che ha chiuso definitivamente la partita. Il repentino e preciso cambio di gioco del numero sette interista è stato un autentico invito a nozze per il centravanti brasiliano che, nonostante la marcatura stretta del “biondo” francese Ba, ha trovato il tempo e la coordinazione per scavalcare con un sontuoso esterno destro l’estremo difensore Sebastiano Rossi, proteso in tuffo con tutti i suoi 197 centimetri.

Mentre la Curva Nord applaudiva e molti rimanevano senza voce intonando a pieni polmoni “Tutti a casa alè! Tutti a casa alè!”, nella metà campo rossonera si aprivano ampi spazi. Così, ancora “Il Cholo” Simeone poteva discendere indisturbato e, dopo avere percorso quaranta metri con la palla al piede, rimanere ancora abbastanza lucido per scartare il portiere avversario e deporre la sfera in rete. La retroguardia milanista, ormai rassegnata e impotente, ripiegava appena in tempo per “godersi” da vicino lo spettacolo.

Il “torello” dei vincitori, incitato dagli “Olè” del pubblico, ha accompagnato le squadre fino al triplice fischio finale dell’arbitro. Missione compiuta.