“D-E-R-B-Y”, MAGICA PAROLA! di Fulvio Floridia

Calcio

“D-E-R-B-Y”, MAGICA PAROLA! di Fulvio Floridia – Campionato di Serie A 2016-2017. Data: 20 novembre 2016. Luogo: Stadio Meazza di Milano. Partita: Milan-Inter. Tipologia di partita: derby.

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“D-e-r-b-y”, magica parola! Con “derby” non si indica però solo lo scontro calcistico tra due squadre della stessa città, ma soprattutto si sottolinea un’atmosfera unica e frizzante che accompagna, almeno una settimana prima dell’evento, le chiacchiere, i pensieri, gli incontri, le aspettative, le rivalse di un popolo, in questo caso rossonerazzurro, in grado di spostare l’attenzione dai propri problemi verso qualcosa che, poi, in caso di vittoria, ti consente quasi di lievitare e di vivere successivamente un po’ meglio il quotidiano: forse è banale, ma corrisponde a verità. Il tutto con un “aplomb meneghino” che solo chi vive a Milano ha la possibilità di percepire e riscontrare.

Viviamo poi nel Paese dei mille campanili, in un’Italia disgregata come popolo e territorio, dove ogni comune, anche quello più piccolo, ha almeno quattro contrade e anche chi vive in un paese a solo un chilometro di distanza è visto come un foresto… L’appartenenza la fa da padrona, figurarsi tifare per una squadra, specie nella stracittadina!

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È un modo abbastanza differente di vivere il derby rispetto ad altri Paesi. Siamo diversi infatti dagli inglesi (penso a Everton-Liverpool) che fino a notte tarda in un pub del Mersey River, magari tutti insieme annegano nella birra o nel sidro la gioia per la vittoria o la delusione per la sconfitta; dai tedeschi (penso al “Der Klassiker” Bayern Monaco-Borussia Dortmund), che dopo la partita già pensano alla successiva fredda giornata lavorativa; dagli spagnoli (penso a Real Madrid- Atletico Madrid) che in caso di vittoria festeggiano fino a notte inoltrata nei pressi della fontana di riferimento, quella di Cibele (Real) o del Nettuno (Atletico); dai turchi di Istanbul, con le loro tre squadre (Fenerbahçe, Galatasaray e Beşiktaş), che vincendo, sottolineano una rivalsa etnica e politica all’interno della loro stessa città; dai brasiliani di San Paolo (penso a Corinthians-Palmeiras) dove la tragedia per la sconfitta è difficilissima da digerire, ma il giorno dopo tutto può evaporare grazie al fatalismo brasileiro del “vivi alla giornata”.

Immagino anche quali diverse e incredibili vibrazioni ti possano dare derby quali Austria Vienna-Rapid Vienna (magari un po’ freddino…), Boca Juniors-River Plate (molto scoppiettante), CSKA Sofia-Levski Sofia (nobilti decadute), Dinamo Zagabria-Hajduk Spalato (slivovitza a fiumi!), Al Ahly-Zamalek (chi vince, vince il Campionato egiziano),  Monaco-Nizza (mite e luminoso come la Costa Azzurra), Panathinaikos-AEK Atene (riverberante il Mito greco), Benfica-Sporting Lisbona (sfida per palati sopraffini), Grasshoppers-Zurigo (massimo potere svizzero!), Ferencváros-Újpest (il vecchio Calcio danubiano), Nacional-Peñarol (che belle le maglie giallonere del Penarol!).

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Nel prossimo Milan-Inter si percepirà però qualcosa di nuovo e sarà un derby epocale, molto importante da ricordare. Sarà quello della svolta, del cambiamento, del passaggio di consegne, dal “mecenatismo” (chiamiamolo così) dei Presidenti Moratti (tramite l’interregno di Thohir) e Berlusconi a quello del puro investimento finanziario cinese. Un po’ dispiacerà, ma si dovrà resettare tutto e avviarsi a una nuova sfida più internazionale e meno milanese: in primis le radici degli ultimi trent’anni saranno riconvertite in nuove linfe che spero risultino vitali e di buon auspicio per i due club meneghini. Milano non può perdere ulteriore terreno non solo nei confronti della lanciatissima Juventus di questi anni, ma anche in rapporto a Roma e Napoli, ma anzi deve riprendersi la ribalta nazionale per poi giocarsela, viso a viso, in un lungo e immortale derby milanese del Calcio Italiano.

Nonostante tutto, cinesi compresi, però, sarà difficile dimenticare il goal di Minaudo, l’autorete di Ferri al 4°, la capocciata di Serena contro il Milan di Sacchi, i goal all’89° di Massaro, il colpo al volo di Nicolino Berti, la disfatta del 6-0, i derby di Champions del 2003, il colpo di “faccia” di Inzaghi, la ginocchiata di Vieri,  il goal di testa di Adriano al 92°, l’inutile goal di Ronaldo all’Inter, i due goal “fotocopia” di Milito con Abate, la punizione di Pandev in 10 contro 11, il goal di Pato al 1° minuto, la sassata di Guarin…

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Anche perché poi alla fine, cinese o non cinese, il derby è sempre il derby! Trionfa il campo e per portare a casa i tre punti e vivere felici per cinque mesi, può bastare anche uno Schelotto di turno…

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