Ciao Andrea, Ciao Toro Seduto. “Ci si rivede”, hanno scritto in molti e altri: “Rimarrai sempre qui con noi” e, altri, ancora: “Rimarrai sempre nel mio cuore”. Sono omaggi differenti, da parte di coloro che ti conoscevano personalmente, alcuni più intimi, altri amici dei BOYS e, poi, i Camerati…
Sono tutte verità, perché le persone come te non se ne vanno, perché l’Aldilà spirituale esiste e, quando arriva uno come te tutti lo accolgono e affermano: “Caspita, questo era uno in gamba anche sulla Terra”.
Il tributo che ti è stato dato in questi giorni è giusto; è giusto e ti è dovuto, perché tu eri davvero “Toro Seduto” e perché il Vate ce lo ha insegnato: IO HO QUEL CHE HO DONATO.
Ora va in scena il rito, l’ultimo saluto.
Io ti lascio andare con quanto ho scritto su fb (dove abbiamo dialogato tante volte) l’altro giorno, appreso della tua morte. Che la terra ti sia lieve. Ci si rivede, garantito. Garantito al limone…:
NON RIESCO A SMETTERE DI PENSARCI, ANDREA…
In questo periodo ero tutto preso dalle mie faccende: a metà ottobre il ricovero (seppur breve) per i controlli al cuore, ma, dimesso, sono stato a Varallo Sesia a girare un video Western moderno; poi, un esame dietro l’altro… Oggi mi hanno detto: “Tutto a posto.”
Il 20. XI la presentazione del libro nuovo e la sorpresa di avere una sala sold out non appena abbiamo presentato l’evento. Ecco, tra le 120 prenotazioni c’eri tu, Toro Seduto. All’ingresso abbiamo solo scambiato un cenno di saluto e uno sguardo: occhi negli occhi. La tua educazione era questa: tu hai capito subito che ero in difficoltà organizzative e non mi hai sottratto nemmeno un minuto. Cazzo! Ma perché non lo hai fatto? Ora io sto male: ricordo i tuoi occhi a 50 centimetri dai miei e, poi, la foto con la tua mamma con te bambino con i capelli rossi uguali ai miei.
Che si fa? Dove ci si rivede?
Pigi