Il Fantasma del Capitano

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Per gentile concessione dell’Editore pubblichiamo la nota introduttiva al libro “Milano siamo noi – Il cuore del Capitano” da me firmato nel 2009. Edoardo Caldara è oggi Direttore Generale di INTER FUTURA e al tempo della pubblicazione di questo testo lavorava a INTER CHANNEL, presso la “Pinetina” di Appiano Gentile, quartier generale dell’Inter. Nei nostri ricordi c’è l’abbraccio tra il Capitano e Dodo Caldara, poco dopo la conquista dello scudetto nel 2007, che mostrava la loro amicizia e tutto l’amore di entrambi per la nostra squadra, nonché tutta la sofferenza patita negli anni precedenti per arrivare a questo risultato.

Il Direttore

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Il Fantasma del Capitano di Edoardo Caldara

Di Javier “Pupi” Zanetti non si può non aver un ricordo non fosse altro per il lungo periodo di tempo che lega noi interisti a Lui.

Javier è dal vivo così come si vede in televisione, privo di punti deboli, umanamente e atleticamente inattaccabile, in un Paese che ha fatto dell’attacco impunito a tutto ciò che riguardi l’“Idea Inter” una sorta di regola per andare avanti e farsi notare.

Ma questa è un’altra storia.

Mi viene chiesto un ricordo del Capitano.

“Difficile”, penso.

Non dovrebbe esserlo per me, lavoro in una televisione che mi permette di vederlo, il Capitano, davanti e dietro la telecamera.

Sono a contatto con Lui in maniera più o meno diretta da anni.

Eppure il Capitano è passato a fianco della mia persona in questo lasso di tempo così tante volte e sempre così velocemente che non mi è permesso un contributo pratico all’opera in corso.

Il punto è: il Capitano esiste per davvero?

O è una proiezione che tutti Noi abbiamo esercitato da quasi quindici anni per creare con la nostra immaginazione l’Atleta perfetto?

È forse una di quelle allucinazioni collettive tanto care ad un certo tipo di letteratura?

Ho avuto, nella mia surreale esistenza, questa convinzione, più di una volta.

Ho anche pensato potesse essere tutto frutto della mia fantasia, da sempre estremamente viva e produttiva.

Ma ne ho sentiti tanti di racconti del genere, dal ’95 a oggi, e mi viene il dubbio di non essere solo, e di sfiorare il vero senza toccarlo.

Insomma c’è o non c’è questo Capitano.

Eppure l’hanno visto tutti, in notti calde d’estate, nella gotica Parigi, sferrare colpi magici e sollevare trofei.

L’hanno seguito in continue apparizioni, qui da noi, in Italia, anche continuate.

E in Europa.

Per non parlare dell’Argentina, che ne insegue il mito da anni, raccontano da quelle parti che abbia raccolto nella sua carriera il numero maggiore di presenze con la maglia della Nazionale maggiore.

Come è possibile che un popolo eterogeneo, composto da vari ceppi (autoctoni, spagnoli, italiani, inglesi, tedeschi) e quindi perspicace, si sia fatto fregare anche Lui da questo diavolaccio (ogni riferimento a entità ultraterrene non di nostro gradimento è puramente casuale e non voluto)!!?!?!?!?!?

Non credo.

Dove sta allora la verità?

Esiste per davvero questo personaggio superiore?

Me lo chiedo tutte le sere quando torno a casa e vedo incorniciata la Sua fascia da Capitano che mi regalò anni addietro.

Sarà forse un ologramma?!

Pierluigi Arcidiacono
Pierluigi Arcidiacono
Il nostro Direttore, Pierluigi Arcidiacono, un giorno chiese al suo papà di portarlo ad assistere a Inter-Sampdoria, nel 1971, quando non aveva ancora dieci anni. Aveva saputo che Suarez non giocava più con la maglia nerazzurra, ma con quella blucerchiata. Questo, nella logica di un bambino, gli appariva come una cosa molto strana, quindi, desiderava vederlo in campo. Quel giorno giocavano gli uomini che avrebbero vinto l’11° scudetto della storia dell’Inter e quella squadra rimarrà sempre nel cuore del nostro Direttore. La partita finì 3 a 1 per i nerazzurri. Segnò prima Mazzola al 46°, poi, Boninsegna su rigore al 65°, ancora Boninsegna all’80° e, infine, proprio davanti agli occhi del nostro Pigi Arcidiacono, Suarez segno il goal della bandiera su rigore. Passarono un po’ di anni. Pigi scrisse molto (poesie, articoli, libri e testi teatrali) e tra i suoi scritti si trovano anche diversi testi sull’Inter. Si ricordano soprattutto: “Vade retro Satana - Storie di una vita neroazzurra” (Librificio-Proedi - 2004), “Marco Materazzi - Degno della maglia” (Il Flabello - 2006), la monografia “La Grande Inter Anni ’60” (Cigra 2003 - 2007) e “Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù” (Il Melograno - 2011). Da non dimenticare anche: “Massimo Moratti - Mai visto un cuore così grande” (Il Flabello - 2006) e il primo libro pubblicato in Italia su Javier Zanetti, “Milano siamo noi - Il cuore del Capitano” (Il Flabello - 2009) . Nel 2013, Arcidiacono, inizia a pensare al sito #INTER (Hashtag Inter) dove si tenterà di parlare di Calcio e dell’Inter diversamente, ma sempre con cuore.
http://www.hashtaginter.it